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Oleodinamica e meccanica: Parola d’ordine, resilienza

05/09/2024

Pubblicato da Daniele Smiraglia

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Federtec ha presentato i dati relativi all’andamento nel 2023 dei comparti Fluid Power e Mechanical Power Transmission, evidenziando la capacità delle imprese di resistere alle tensioni di mercato principalmente grazie all’incremento delle esportazioni. Si è invece registrata una flessione del mercato interno, che richiederà nuovi investimenti volti a incoraggiare la produzione nazionale.

 

Seppure possa essere considerata relativamente giovane - in quanto costituita nel 2019 dalla fusione tra Assiot-Associazione Italiana Costruttori Organi di Trasmissione e Ingranaggi e Assofluid-Associazione Italiana dei Costruttori e Operatori del Settore Oleoidraulico e Pneumatico, cui è seguito l’ingresso nel 2022 di Fndi-Federazione Nazionale della Distribuzione Industriale - Federtec racchiude all’interno di un’unica grande realtà l’esperienza di oltre 50 anni delle due associazioni fondatrici nei settori della Meccatronica per la Potenza Fluida, la Trasmissione di Potenza, il Controllo e l’Automazione Intelligente dei Prodotti e dei processi industriali, rappresentando uno spaccato importante dell’economia italiana ed esprimendo valori di assoluto rilievo con un fatturato che nel 2023 si è attestato a quasi 14,7 miliardi di euro. 

Un comparto che, dopo la crisi del 2020 legata alla pandemia, ha vissuto due annate estremamente positive, ma che nell’ultimo anno ha dato i primi segnali di un fisiologico rallentamento, come ha spiegato il presidente dell’associazione, Mauro Rizzolo, nel corso della Giornata Economica Federtec, in cui sono stati presentati i dati del settore. 

Nel 2023 le imprese italiane hanno saputo resistere al complesso contesto politico-economico, principalmente attraverso l’incremento delle esportazioni, in netta controtendenza rispetto al 2022, quando una considerevole parte della produzione era destinata al mercato domestico. Tuttavia nel 2023 si è anche registrata una modesta contrazione del mercato interno. Questo ci pone di fronte a una significativa sfida che richiede politiche economiche mirate a promuovere gli investimenti sul territorio nazionale, incoraggiando sia il consumo interno che la produzione nazionale”.

 

Un 2023 in “chiaro scuro”

A presentare i dati aggregati del comparto è stato Marco Ferrara, General Manager di Federtec dal 2020 e direttore di Assofluid dal 1998, evidenziando come il fatturato delle imprese nel 2023 abbia visto un incremento dell’1,5% rispetto all’anno precedente. Se da un lato si sono rivelate in crescita le esportazioni, che hanno raggiunto un valore di 8.933 milioni di euro con un incremento del 2,9% rispetto al 2022, dall’altro lato il mercato nazionale ha visto un calo del 2,6%, passando dai 10.644 milioni di euro dell’anno precedente a 10.366 milioni del 2023. Una diminuzione dovuta alle performance negative delle importazioni (4.611 milioni di euro, -5% rispetto al 2022), ma anche - seppur in maniera più lieve - delle consegne interne (5.755 milioni, -0,6%). In considerazione dei valori dell’export il saldo commerciale resta positivo e per la prima volta ha superato abbondantemente la barriera dei 4 miliardi (4.322 milioni di euro nel 2023), segnando anche un aumento di quasi il 13% rispetto all’anno precedente. 

 

Aumenta il fatturato, calano gli ordini 

I numeri del segmento Fluid Power, che racchiude le imprese che operano nel settore dell’oleoidraulica e della pneumatica, sono stati presentati dal consigliere di Federtec e presidente di Assofluid, Roberto Renzini. Il comparto nella sua totalità ha visto un leggero incremento dei ricavi nel corso del 2023, che si sono attestati a quota 4.829 milioni di euro (+1,8% in confronto ai 4.745 milioni dell’anno precedente). Sul fronte opposto, il numero degli ordini è invece stato protagonista di una consistente discesa (-18,5%), che ha superato i 20 punti percentuali se si considerano soltanto gli ordini esteri. Positive sono state invece le esportazioni, che a valore hanno totalizzato 3.224 milioni di euro (+2,7% rispetto ai 3.130 milioni del 2022). 

Le importazioni sono diminuite del 2,7%, scendendo a quota 1.229 milioni di euro, con una riduzione degli ordini del 13,5%, mentre le consegne interne sono rimaste stabili (anche in questo caso si è tuttavia assistito a un calo degli ordini del 14,5%). In chiusura, il mercato nazionale si è attestato a 2.833 milioni di euro, registrando una leggera flessione (-1,2%) rispetto ai 2.868 milioni dell’anno precedente. Più significativa invece la diminuzione degli ordini a quota -14%.

 

Oleoidraulica e pneumatica

Le performance dell’oleoidraulica sono allineate a quelle dell’intero settore Fluid Power, con fatturato in leggera crescita e ordini in calo. Complessivamente, nel 2023, il comparto ha ottenuto ricavi per 3.794 milioni di euro (+3,3%), così come sono aumentate a valore sia le esportazioni (+4% a quota 2.621 milioni) che le consegne interne (+1,9% a 2.520 milioni). In picchiata invece gli ordini, che scendono del 22,5% per il fatturato nel suo complesso, del 16,7% per le consegne interne e addirittura del 25,2% per l’export. Per quanto concerne l’import e il mercato interno il fatturato nel 2023 è calato rispettivamente del 4,7% (715 milioni di euro rispetto ai 681 milioni dell’anno precedente) e dello 0,6% (da 1.866 a 1.854 milioni), accompagnato da un altrettanto importante diminuzione degli ordini (-12,5% per le importazioni e -15,1% per il mercato interno).

Nel segmento della pneumatica i dati di fatturato e ordinato, seppur in calo, sono molto più livellati rispetto al comparto dell’oleoidraulica. I ricavi nel 2023 si sono attestati a quota 1.035 milioni di euro, in discesa del 3,6% rispetto ai 1.074 milioni dell’anno precedente; mentre gli ordini nello stesso periodo sono diminuiti del 4,7%. 

Un calo che ha riguardato sia le esportazioni (-2,7% a quota 603 milioni) che le consegne interne (-4,9% a 432 milioni). Gli ordini invece hanno visto un calo generalizzato, ma molto più consistente nel caso delle consegne interne (-8,9%) rispetto alla flessione più ridotta dell’export (-1,7%). Il valore delle importazioni ha visto una leggera diminuzione, passando dai 548 milioni di euro del 2022 a 547 milioni dello scorso anno (-0,1%), con un calo degli ordini che invece si è dimostrato più considerevole (-14,7%), mentre il mercato interno, anch’esso in lieve calo (-2,3%), si è attestato a 979 milioni di euro rispetto ai 1.002 milioni del 2022, con ordini in discesa del 12,1%).

 

Performance internazionali

Per comprendere ancora meglio le dinamiche del mercato, durante l’evento è stata poi effettuata un’analisi dei dati del segmento Fluid Power nel corso degli ultimi dieci anni. Dal 2013 al 2023 il fatturato del comparto è cresciuto del 70%, passando da 2.837 milioni di euro a 4.829 milioni. Un incremento dei ricavi che si è dimostrato ancora più elevato se si considera soltanto l’export: da 1.797 milioni di euro del 2013 a 3.224 milioni del 2023, in crescita del 79%. L’andamento delle esportazioni naturalmente è stato legato a doppio filo alla pandemia, con una prima discesa nel 2020 (2.150 milioni di euro rispetto ai 2.421 del 2019) e con una risalita costante negli anni a seguire (2.794 milioni nel 2021, 3.140 milioni nel 2022 e 3.224 milioni nel 2023). Il mercato nazionale, anch’esso protagonista di una battuta d’arresto nel 2020, si è ripreso successivamente ma con meno forza rispetto alle esportazioni. 

Per quanto concerne i mercati esteri, il settore dell’Oleoidraulica ha visto una crescita delle vendite negli Stati Uniti (+8,7% rispetto al 2022) e in Cina (+6,6%), mentre in molti Paesi europei si è assistito a un calo in termini di fatturato, ma soprattutto di ordini. In Germania, ad esempio, si è registrato un calo dell’ordinato del 13,2%, con vendite diminuite dell’1,6%), mentre in Francia il decremento degli ordini ha toccato quota -12% (i ricavi invece sono aumentati del 9%). Il comparto della Pneumatica non si è discostato molto rispetto al precedente, evidenziando un aumento delle vendite del 9,8% negli Stati Uniti e percentuali negative in Europa soprattutto negli ordini (-15,5% in Germania). Una delle poche eccezioni è rappresentata dalla Spagna, in cui sia il fatturato (+7,3%) che gli ordini (3,5%) sono stati caratterizzati dal segno più.

 

Il Mechanical Power Transmission

Fabio Gallo, Consigliere di Federtec, ha invece evidenziato i numeri del comparto Mechanical Power Transmission. 
Un segmento, quello costituito dalle imprese che operano nel settore delle trasmissioni meccaniche, che ha chiuso il 2023 con un fatturato di 9,9 miliardi di euro, pari a oltre il 68% dei ricavi complessivi, in leggere crescita (+1,3%) sul 2022. A trainare il fatturato sono state le esportazioni, che sono passate da 5.541 milioni di euro a 5.709 milioni (+3%). Ha vissuto invece una leggera flessione il mercato interno (-3,1%), dovuta soprattutto a una diminuzione dell’import (-5,8%) dato che le consegne interne non hanno subito evidenti variazioni (-0,9%). Molto positivo invece il saldo commerciale, che ha registrato un incremento del 19,2% (da 1.953 milioni di euro a 2.327 milioni del 2023). 

La categoria di prodotto che si è meglio distinta nel corso del 2023 è quella degli ingranaggi, che ha denotato una crescita del 3,9% rispetto all’anno precedente (la quota sul totale è passata dal 13,7% al 14,1%). Sul secondo gradino del podio, le trasmissioni meccaniche sono cresciute dell’1,6% a quota 2.017 milioni di euro, mantenendo praticamente invariato il peso sul fatturato complessivo. L’unico segmento a cedere è stato invece quello dei cuscinetti, che ha chiuso il 2023 con 2.947 milioni di euro (-3,6% rispetto ai 3.057 milioni del 2022) e con una riduzione della quota sul totale del fatturato da 31,4% a 29,9%.

Gli ingranaggi, rispetto alle altre due tipologie di prodotto, hanno visto anche la crescita più sostanziosa in termini di export (+6,9%), attestandosi a 790 milioni di euro rispetto ai 739 milioni del 2022, con una quota del 13,8% sul totale. Sono rimaste invece sostanzialmente stabili le consegne interne (739 milioni di euro). Per quanto concerne trasmissioni meccaniche, le esportazioni sono aumentate del 2,4%, passando da 1.377 milioni di euro di due anni fa a 1.410 milioni del 2023, con un peso sul totale dell’export pari al 24,7%, mentre il mercato interno ha registrato un leggero calo delle consegne (-0,3%). Le performance peggiori sono state ancora una volta quelle dei cuscinetti: l’export si è attestato a quota 1.498 milioni di euro nel 2023 rispetto ai 1.527 milioni dell’anno precedente (-1,9%); le consegne interne hanno registrato una flessione maggiore (-5,3%), pur mantenendo la quota maggiore (34,9%) rispetto a trasmissioni meccaniche e ingranaggi (entrambe a poco più del 14%).

Come per il comparto Fluid Power, la parte conclusiva dell’intervento a cura di Fabio Gallo è stata riservata all’analisi dei dati dell’ultimo decennio e alle performance internazionali. Per quanto riguarda la serie storica dal 2013 al 2023 i numeri hanno evidenziato un sostanziale incremento dei principali indicatori, così come sono state quasi tutte con il segno positivo le percentuali attestanti l’interscambio commerciale con gli altri paesi. Qualche esempio? Nei principali mercati il settore Mechanical Power Transmission ha registrato un incremento delle esportazioni del 2,9% sia in Europa che nell’America del Nord, raggiungendo addirittura il +4,9% in Asia. Procedendo con l’analisi dei principali partner commerciali, la Germania si trova al primo posto sia per le esportazioni che per le importazioni, rispettivamente a quota 1.125,8 milioni di euro (+5,1% rispetto al 2022) e 957,8 milioni di euro (+6,4%). Molto bene anche la Francia, che occupa il terzo gradino del podio in entrambe le categorie: 540,5 milioni di euro in riferimento all’export (+9,2%) e 310,8 milioni nell’import (+10,4%). Al secondo posto troviamo invece gli Stati Uniti nelle esportazioni, a quota 744,6 milioni di euro (+2%), e la Cina nelle importazioni (692,2 milioni di euro, ma con un calo del 23,8% rispetto al 2022).

 

Hydreco - Un’offerta sempre più ampia

Hydreco Hydraulics Italia, con sede a Vignola (MO) e un’unità operativa a Parma, è parte del Gruppo Duplomatic, acquisito nel 2022 da Daikin Industries. L’azienda sviluppa prodotti oleodinamici per applicazioni mobili e trasporto dei materiali. 

In sinergia con le realtà che compongono il Gruppo la gamma si è ampliata e diversificata, rispondendo rapidamente alle esigenze del mercato per proporre soluzioni complete. Per quanto concerne le pompe e i motori a ingranaggi esterni, dopo il consolidamento della produzione dei gruppi 1, 2 e 3, è stata introdotta una versione aggiornata del gruppo 3 con corpo in ghisa per migliori prestazioni. Nel gruppo 2 sono ora disponibili pompe tandem con valvola di sequenza (hi-low), ideali per applicazioni che richiedono di combinare in una pompa doppia alta portata a bassa pressione con alta pressione e bassa portata. Tra le novità si segnalano divisori di flusso nel gruppo 2, con una versione funzionalmente migliorata in fase di studio. Hydreco produce anche valvole di controllo direzionale. Le prime due taglie della nuova serie MS di valvole componibili, la 100 e la 130, con portate nominali di 100 e 130 l/min rispettivamente, saranno disponibili da ottobre. Queste valvole offrono diverse tipologie di comandi (idraulico, elettroidraulico, pneumatico e manuale a leve) e numerose opzioni di configurazione. Il team Hydreco, in collaborazione con Duplomatic, sta ora lavorando sull’implementazione della taglia 70, con una portata di circa 70 l/min. Tra i prodotti commercializzati dall’azienda anche joystick elettrici/elettronici, centraline di controllo e prese di forza. Il nuovo joystick elettrico-proporzionale compatto, MHDC, dotato di sensore Hall 3D e microcontrollore a 32 bit, sarà presentato all’EIMA di Bologna a novembre. Questo prodotto si distingue per la dimensione della base capace di collocarsi anche nei braccioli e nelle strutture più compatte delle macchine di movimento e per un’elevata flessibilità negli input/output. Sarà disponibile in versione CANopen e analogica 0-5V, con sviluppo futuro per uscite PWM. Per quanto riguarda le centraline, Hydreco ha sviluppato un nuovo hardware basato su un’architettura elettronica modulare e flessibile, con un microprocessore a 32 bit di ultima generazione. Questa soluzione sarà presentata anch’essa all’EIMA e consente di gestire unità come master o slave, utilizzando l’ambiente di sviluppo LogicLab, noto per la sua facilità d’uso e compatibilità con i linguaggi di programmazione PLC IEC61131-3. Hydreco Hydraulics Italia sta inoltre sviluppando nuove soluzioni per le prese di forza, con l’obiettivo di fornire prodotti leggeri e aggiornati per il mercato europeo, realizzati in leghe di alluminio e capaci di gestire coppie fino a 650 Nm. Queste unità possono essere installate sia sul retro che sul lato del cambio dei veicoli, ampliando così le opzioni per le applicazioni su strada.

 

Oleomarket - La chiave del successo? Le missioni “impossibili”

Nonostante il 2023 sia stato un anno in cui molti operatori hanno vissuto una leggera flessione dei ricavi, Oleomarket ha chiuso in maniera positiva, anche grazie all’affermazione di nuovi progetti e proposte con nuovi clienti e nuovi mercati esteri. “Il trend di mercato che riscontriamo nell’anno in corso è sicuramente più in salita rispetto ai precedenti. Nel comparto agricolo e del sollevamento, ad esempio, abbiamo riscontrato dei rallentamenti in termini di volumi, ma soprattutto notiamo che non è più presente l’entusiasmo che invece caratterizzava gli anni precedenti”, sottolinea Gianluca Fantuzzi, General Manager della società con sede a Reggio Emilia specializzata nella progettazione e nella produzione di tubazioni rigide sagomate, tubazioni flessibili raccordate a logo MARKHIP e in una vasta gamma di raccorderia per alta pressione. “Nonostante ciò noi chiudiamo il primo semestre del 2024 con un incremento rispetto ai sei mesi precedenti, dovuto prevalentemente alla buona relazione d’affari intrapresa con nuovi e importanti gruppi che hanno approvato la nostra gamma con dei capitolati di qualifica. Le prospettive della seconda parte dell’anno potrebbero essere più critiche in quanto stiamo notando alcuni segnali che non inducono certo all’incremento di produzione”. Versatilità e flessibilità sono le caratteristiche che contraddistinguono maggiormente Oleomarket, rappresentandone il principale punto di forza. “Il catalogo standard è sicuramente un aspetto importante, ma ancor di più è la grande produzione dello speciale, del progetto ad hoc per il cliente, delle realizzazioni a volte ‘impossibili’ che gratificano i nostri clienti e soprattutto incoraggiano i nostri collaboratori.  Anche recentemente è stato in visita un cliente residente in Nuova Zelanda e proprio su questo punto ha rimarcato la sua soddisfazione del nostro marchio chiedendoci la rappresentanza. I nostri investimenti sono concentrati e lo saranno anche per il futuro, sul costante miglioramento della qualità e nella piena soddisfazione del cliente”.

 

Carraro - Gli ingranaggi della crescita

Per Carraro, leader mondiale nei sistemi di trasmissione per veicoli off-highway e trattori specializzati, il 2023 si è chiuso con un fatturato consolidato di 846,3 milioni di euro, con una crescita del 15,8% rispetto ai 730,8 milioni dell’anno precedente. I numeri sono stati molto positivi anche per quanto concerne gli investimenti, che si sono attestati a 49,5 milioni di euro con un sensibile incremento rispetto ai 41,9 milioni del 2022.  L’impegno finanziario in Ricerca e Innovazione nel 2023 è invece stato pari a 30 milioni di euro (3,54% sul fatturato), in linea con le previsioni (nell’anno precedente era stato di 31,7 milioni, 4,16% sul fatturato). Per l’anno in corso, come conferma Stefano Image, Direttore After Sales & Spare Parts di Carraro Drive Tech Italia, è invece previsto un leggero calo in termini di fatturato rispetto al 2023. “I nostri principali mercati di riferimento stanno vivendo una generalizzata fase di rallentamento”, ha spiegato Image. “Per nostra scelta siamo presenti contemporaneamente in comparti molto differenti, quali ad esempio il movimento terra, l’agricoltura e le applicazioni stradali, e questa diversificazione ci permette di non subire completamente le oscillazioni dei singoli settori. Nonostante la contingenza di mercato stiamo come sempre continuando ad investire in innovazione tanto di processo quanto di prodotto. In particolare negli scorsi mesi abbiamo dedicato importanti risorse alla produzione di ingranaggi, comparto che ci sta regalando notevoli soddisfazioni a livello globale. Parallelamente stiamo spingendo nello sviluppo di nuove trasmissioni sia per macchine agricole sia per il construction equipment, allargando le nostre competenze anche all’elettrificazione. Nella mia divisione abbiamo avviato negli ultimi anni diverse nuove iniziative - di prodotto e di servizio - sia dedicate per clienti OEM sia per l’ambito IAM (Indipendent After Market) che ci porteranno a crescere rispetto al 2023”.

 

H.P.S. Centro Oleodinamico - Siamo in un nuovo periodo di crescita

Presente sul mercato da oltre 20 anni, H.P.S. Centro Oleodinamico opera nel settore della vendita e revisione di componenti oleodinamici in numerosi ambiti applicativi, quali ad esempio il navale, l’industria, la cantieristica e l’agricoltura. Una realtà che ha chiuso il 2023 in modo molto positivo e che si appresta a continuare a crescere anche nell’anno in corso. “Dopo un triennio caratterizzato da un clima di grande incertezza ci siamo finalmente avviati verso un’importante fase di ripresa, con numeri in costante crescita che nell’ultimo anno sono stati addirittura migliori rispetto al periodo pre-pandemico”, ha sottolineato Giuseppe De Paola, responsabile dell’Ufficio Tecnico di H.P.S. Centro Oleodinamico. “Il trend è inoltre confermato anche per l’anno in corso, dato che fino a oggi abbiamo segnato un +5% rispetto al 2023 e in considerazione del fatto che le prospettive sono di crescita anche per la seconda parte dell’anno”. Tra le note dolenti, in un quadro tendenzialmente positivo, la difficoltà di trovare nuova forza lavoro. “Attualmente la nostra azienda vanta 25 persone tra dipendenti e collaboratori, ma a regime, per gestire la mole di lavoro in costante crescita, dovremmo essere almeno il triplo. Purtroppo oggi la situazione è cambiata radicalmente rispetto a una decina d’anni fa e vediamo giorno dopo giorno quanto è difficile trovare nuove leve da formare e da introdurre nel mercato del lavoro”.

 

Bosch Rexroth - Mercato in flessione ma pronto a rilanciarsi

Per Bosch Rexroth, leader mondiale di tecnologie integrate per l’automazione industriale e la movimentazione di macchine operatrici mobili nei settori dell’agricoltura, dell’edilizia e della logistica, il 2023 per il settore Mobile Application è stato un anno di attesa, che non ha mostrato né grossi cali, né grandi preoccupazioni, nonostante la congiuntura di mercato non positiva. “Occorre considerare in primo luogo quanto è accaduto nei due anni precedenti, che sono stati formidabili sia sul piano degli ordini che dei volumi prodotti”, ha spiegato Antonio Tolve, direttore vendite della divisione Mobile Application di Bosch Rexroth. “Per la nostra divisione è stato comunque un buon anno, con alti livelli di fatturato, mentre il 2024 desta maggiori preoccupazioni. Attualmente siamo infatti dimensionati per garantire capacità produttive adeguate ai volumi richiesti nel 2021 e nel 2022 e, di conseguenza, per compensare il calo dei volumi che sta caratterizzando i tre principali mercati in cui operiamo, saremo chiamati a rivedere le nostre logiche produttive”. Secondo il manager, il mercato in Italia nel corso del 2023 ha denotato un rallentamento nell’ordine del 5%-10% da parte dei grandi costruttori di macchine operatrici, con una conseguente diminuzione della necessità di approvvigionamento di materiale oleodinamico e meccanico. “Se il 1° trimestre del 2023 ha vissuto del riflesso degli ordini dell’anno precedente, dalla seconda parte dell’anno il mercato è stato protagonista di un’importante frenata, che ha visto i suoi primi effetti all’inizio del 2024 e che credo proseguirà almeno fino alla fine dell’anno, con un calo complessivo in termini di fatturato per i principali attori della filiera intorno al 20%. Potremmo vedere una ripresa nella parte conclusiva del 2025, che tendenzialmente sarà in linea con l’anno precedente, mentre si auspica una crescita a partire dal 2026”.

 

 

 

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