Sicurezza: La sicurezza al primo posto
10/09/2024
Pubblicato da Redazione
Il settore del sollevamento s’impegna a lavorare sulla cultura della sicurezza, un tema che riguarda tutti: dai costruttori di piattaforme ai distributori, dai noleggiatori agli utilizzatori finali.
Il tema della sicurezza sul lavoro è oggi più che mai di grande attualità e riguarda tutti i settori: si evidenzia l’urgenza di lavorare sulla formazione del personale, sull’implementazione tecnologica, come i sistemi di avviso automatico, i sensori di sicurezza e il monitoraggio remoto, nonché sull’aumento della videosorveglianza e delle ispezioni nei luoghi di lavoro, così come sull’impegno a rivedere e riadattare periodicamente i protocolli.
In questo contesto - in cui i dati più recenti mostrano che non si vede ancora una sostanziale inversione di tendenza circa la media italiana di circa tre morti al giorno causati da incidenti sul lavoro - il settore del sollevamento è uno di quelli in cui da tempo la sicurezza è al centro del dibattito. Tutti sono chiamati a riflettere nella promessa di adottare comportamenti più consapevoli e responsabili.
Ne abbiamo parlato con Maurizio Quaranta, “Italy Country Manager” di IPAF (International Powered Access Federation), l’associazione che raggruppa produttori, noleggiatori e distributori di piattaforme aeree. L’associazione collabora strettamente con la sua rete di membri, produttori, società di noleggio, distributori, imprenditori e utenti per identificare le tendenze e le sfide emergenti in materia di sicurezza, promuovendo iniziative di orientamento e formazione mirate. “Dal nostro punto di vista ‘privilegiato’ siamo in possesso di tutti i dati relativi agli incidenti sul lavoro che avvengono in Italia (forniti dall’Inail) e purtroppo anche quest’anno il trend è particolarmente drammatico. Proprio a partire dai numeri e dai dati muoviamo la nostra attività, anche grazie a una banca dati interna che ci consente di conoscere i dettagli relativi agli incidenti del settore del sollevamento: non solo il numero e la tipologia, ma anche in che situazione e in che fase di lavoro sono avvenuti, con che tipologia di macchina, eccetera. La banca dati interna è stata voluta da IPAF nel 2012 e cresce di anno in anno, acquisendo sempre più importanza presso i nostri soci, e non solo. Ci permette così di intervenire sia nell’organizzazione di campagne di sicurezza mirate, sia nello studio delle caratteristiche delle macchine, ad esempio da un punto di vista progettuale. Da quando IPAF ha iniziato a raccogliere i dati sugli infortuni nel 2012 si è registrato un aumento significativo degli incidenti segnalati, a dimostrazione di una maggiore consapevolezza e segnalazione in tutto il mondo. Nonostante i notevoli progressi compiuti c’è ancora molto lavoro da fare per mantenere lo slancio e migliorare continuamente gli standard di sicurezza”, ha illustrato Quaranta.
A seconda dei trend che emergono, IPAF sceglie ogni anno di focalizzarsi su una campagna differente di sensibilizzazione. “Quest’anno ci siamo concentrati in particolare sui problemi degli schiacciamenti: un numero elevato di persone rimane intrappolata a seguito di uno schiacciamento, ad esempio sotto un tetto, sotto un’apertura, sotto una porta, eccetera. Le piattaforme di lavoro mobili elevabili (PLE) sono spesso utilizzate per eseguire lavori in aree in cui ci sono rischi di schiacciamento o intrappolamento per gli occupanti della cesta: qualsiasi attività che coinvolga le PLE deve essere pianificata e gestita in modo adeguato. Quindi abbiamo concentrato le nostre attenzioni in particolare su questo tipo di problematiche, realizzando documentazione ad hoc e sensibilizzando i lavoratori sul tema, anche attraverso i poster che vedono protagonista la nostra mascotte, Andy Access. Negli anni scorsi abbiamo toccato diversi temi: l’elettrocuzione e il pericolo dell’alta tensione, i pericoli in fase di carico e scarico da PLE, l’uso sicuro delle PLE quando si utilizzano i comandi da terra, e così via. In base ai dati e alle tendenze orientiamo e revisioniamo anche le nostre azioni di formazione, mettendo a disposizione slide, documenti, immagini e animazioni”.
Partendo dalle preziose informazioni contenute nella sua banca dati interna, IPAF mette a punto ogni anno un rapporto globale sulla sicurezza, disponibile e scaricabile gratuitamente all’interno del sito www.ipaf.org. Quest’anno segna una tappa importante per il documento: il rapporto passa a un formato esclusivamente digitale, in linea con il piano strategico triennale di IPAF incentrato su digitalizzazione e sostenibilità.
C’è ancora molto da fare
Il Rapporto globale sulla sicurezza 2024 di IPAF è stato pubblicato all’inizio di luglio ed esamina le cause principali di infortuni gravi e mortali durante l’utilizzo di macchinari per l’accesso motorizzato, tra cui le piattaforme di lavoro mobili elevabili (PLE), le piattaforme di lavoro a colonna (PLAC) e gli ascensori da cantiere (HOIST). Pur essendo uno dei metodi più sicuri per consentire il lavoro in quota le attrezzature per l’accesso motorizzato richiedono una gestione, una supervisione e un coinvolgimento dell’operatore efficaci per mantenere elevati standard di sicurezza. Nel report 2024, sebbene si sia registrata una diminuzione dell’11,7% delle segnalazioni di incidenti fatali e gravi rispetto all’anno precedente, questo calo contrasta con l’aumento degli infortuni mortali, evidenziando le persistenti sfide alla sicurezza che il settore deve superare. In particolare, il mondo delle costruzioni risulta essere il più colpito, con il 44,9% delle segnalazioni, in leggero aumento rispetto al 2022.
L’analisi ha rivelato tendenze specifiche nelle categorie di PLE coinvolte negli incidenti, con i veicoli 1b e 3a che sono i più comuni tra i vari tipi di incidenti. Le principali cause di incidenti e infortuni rimangono coerenti e coprono una varietà di rischi, tra cui cadute dalla piattaforma, ribaltamenti, elettrocuzione, intrappolamento, guasto tecnico meccanico di PLAC e HOIST e impatto con un veicolo o una macchina. Questi risultati sottolineano la natura multiforme delle sfide da affrontare.
La produzione del Rapporto globale sulla sicurezza segue un protocollo rigoroso per garantire la qualità. Ogni fase, dall’inizio all’interno del Dipartimento Sicurezza e Tecnica fino alle rigorose valutazioni del Comitato Internazionale per la Sicurezza (ISC), mira a produrre un rapporto informato, affidabile e completo. Fornisce dati dettagliati sui settori industriali, sulle località in cui si sono verificati gli incidenti, sui Paesi in cui si sono verificati e sugli incidenti per categorie di macchine, con particolare attenzione agli incidenti mortali e gravi.
Alana Paterson, presidente del Comitato internazionale per la sicurezza di IPAF e responsabile di Salute, Sicurezza e Ambiente di Taylor Woodrow, ha commentato: “In qualità di professionista della sicurezza con oltre 20 anni di esperienza nel settore dei dispositivi di accesso aereo posso affermare che l’utilizzo di questi ultimi rimane uno dei metodi più sicuri per lavorare in altezza, nonostante gli incidenti che si verificano. Il volume globale dei movimenti di macchine supera di gran lunga il numero di incidenti, eppure continuano a verificarsi gravi infortuni legati alle piattaforme di lavoro mobili elevabili, agli ascensori e ai montacarichi. Il lavoro di IPAF e del Comitato Internazionale per la Sicurezza (ISC) dell’associazione è fondamentale per prevenire gli incidenti che coinvolgono le piattaforme di lavoro mobili elevabili, gli ascensori e i montacarichi. Questo rapporto è il risultato di un'ampia raccolta di dati, dell'analisi delle tendenze e del duro lavoro del team IPAF e dei collaboratori del settore. Ringrazio il team tutto e i membri dell’ISC per la loro dedizione al miglioramento della sicurezza nel settore dell’accesso motorizzato. Vi invitiamo a utilizzare questo rapporto per educare e promuovere la sicurezza nel settore dell’accesso motorizzato, dimostrando il nostro impegno a rendere le operazioni più sicure in tutto il mondo”.
Un obiettivo comune
In Italia IPAF ha promosso il progetto DPI-CARD, un’iniziativa che ha riunito tre aziende italiane produttrici di dispositivi di protezione individuale per promuovere la sicurezza e imbracature: Camp, SpanSet e DeltaPlus. “Nello spirito della nostra associazione, tre storici competitor si sono seduti allo stesso tavolo per confrontarsi su temi cari al comparto. Da quest’iniziativa è nato uno strumento informativo sotto forma di card plastificata con funzione di portachiavi, che reca sul fronte e sul retro tutta una serie di indicazioni circa il corretto utilizzo e la corretta manutenzione dei dispositivi di protezione individuale. Abbiamo ritenuto importante sensibilizzare il settore su questo tema e per farlo le singole aziende hanno lavorato fianco a fianco per raggiungere obiettivi comuni, che vadano oltre all’interesse del singolo”, ha spiegato Maurizio Quaranta. La card è stata presentata in occasione dell’evento “IPAF Anch’io” e distribuita a tutti i soci.
Piattaforme “Low Level Access”
“Come JLG Industries Italia ci siamo sempre spesi sul tema della sicurezza, anche tramite IPAF, di cui siamo soci e in cui rivestiamo cariche a livello sia europeo che italiano. Io personalmente sono presidente del Consiglio Italiano, noto come INIC”, ha spiegato Nicola Pontini, General Manager di JLG Italia. Le macchine sviluppate da JLG prevedono un insieme di strumentazioni per salvaguardare l’operatore: “Alcune rispondono ai dettami della normativa come i dispositivi antischiacciamento, antiribaltamento, i sensori del carico e così via. Altre sono in più rispetto a quelle previste dalla normativa, in particolare stiamo puntando molto sulle piattaforme ‘Low Level Access’, ovvero per l’accesso a bassa quota (fino a 6 m): crediamo abbiano un ampio potenziale mercato in Italia non solo come alternativa sicura rispetto all’uso delle scale e trabattelli, ma anche come efficace mezzo di protezione delle malattie professionali degli operatori”. I lavori a bassa quota sono quelli dove gli operatori fanno meno attenzione, ma sono quello in cui si registra la percentuale più alta di infortuni. A tal proposito noi proponiamo le piattaforme Power Towers”.
La gamma di prodotti Power Towers comprende otto tipologie di macchina: tre elevatori manuali a spinta (Pecolift, Ecolift ed Ecolift WR), quattro elevatori elettrici a spinta (Nano 25, Nano 35, Power Tower e Power Tower Duo) e due semoventi (Nano SP e Nano SP Plus). I Pecolift ed Ecolift sono stati introdotti nel 2013 come soluzione innovativa e unica nel Regno Unito come alternativa alle scale e ai podi. Da allora la loro accettazione sia nel Regno Unito che a livello globale è stata rilevante e il loro uso è ora considerato una “best practice” al posto di scale e podi. Sono riconosciuti non solo per il miglioramento della sicurezza, ma anche per la loro semplicità, efficienza e migliore ergonomia degli operatori. E dal punto di vista della normativa? “L’Italia è tra i Paesi più restrittivi: ad esempio, anche sui macchinari in cui si sale e non si sbraccia come le scissors, le piattaforme verticali o le macchine a pantografo viene richiesta l’imbracatura, che all’estero in tanti altri Paesi non è richiesta perché per l’operatore non c’è il rischio di essere sbalzati fuori dal cestello. Però allo stesso tempo un operatore può utilizzare una scala a 6 m, una situazione sicuramente pericolosa o comunque faticosa e impegnativa fisicamente per l’operatore che rischia di incorrere in malattie professionali”. Cosa mancherebbe per rendere il lavoro più sicuro? Secondo Pontini, “le leggi ci sono tutte, bisognerebbe solo interpretarle correttamente, senza che la burocrazia ostacoli il normale e corretto lavoro, facendo prevalere sempre il buon senso anche quando la normativa è poco chiara, come per esempio nel caso dello sbarco in quota dalle piattaforme in altezza. A oggi in Italia abbiamo più controlli rispetto a ciò che avviene in altri Paesi, eppure il numero di incidenti non è inferiore: bisogna cambiare qualcosa. La sicurezza non deve essere solo vista come un costo o un obbligo dettato dalla normativa, ma una soluzione concreta ed efficace per ridurre gli infortuni sul lavoro”.
Strumenti in continua evoluzione
Investire in sicurezza è da sempre una priorità anche per la francese Haulotte. L’attenzione negli anni si è concretizzata nell’adozione di una serie di soluzioni tecnologiche e costruttive sulle proprie attrezzature di sollevamento, ma anche in una costante presenza nelle sedi associative e istituzionali per aumentare la sensibilizzazione al tema. Nicola Violini, direttore generale di Haulotte Italia, cita le tecnologie a oggi disponibili, a cominciare dai dispositivi anti schiacciamento “Activ’ Shield Bar” e “SGS”, che rispondono a una delle principali cause di incidenti in quota.
C’è poi “Fastn”, il rilevatore di ancoraggio dell’imbracatura, e “Activ’ Lighting System”, sistema di illuminazione del carro e della cesta per illuminare l’area di carico e scarico e rendere quindi molto più sicura l’operazione nelle ore buie o in zone scarsamente illuminate. “Dual Reach” è un sistema che permette, riducendo l’area di lavoro, di poter lavorare con inclinazioni e portate maggiorate; “2nd Life Kit” invece è la soluzione che permette, in fase di post-vendita, di sostituire e/o migliorare, tra le altre, le parti di sicurezza (cavi, sensori, celle di carico, adesivi sicurezza, eccetera). Anche la tecnologia digitale e i dati relativi alla macchina hanno un ruolo importante in fatto di sicurezza con Haulotte, grazie a “My Companion”: inquadrando un QR code sulla macchina si accede a una serie di informazioni tra cui panoramica di controlli da effettuare, documentazione, livelli carburante/batteria avvisi di sicurezza, condizioni meteo nell’area del cantiere e molto altro. Lo schermo interattivo “Activ Screen” posizionato sulla parte bassa della macchina fornisce poi informazioni su indicatori standard, allarmi e potenziali problemi tecnici, oltre a un sistema semplificato di “override” per compiere manovre di recupero operatore in caso di problematica. In ultimo, c’è la possibilità di dare un sistema di accesso alla macchina personalizzato per poterla rendere operativa solo per degli operatori selezionati. A proposito di sensori, bisogna citare anche “Transport Handle”, maniglia sensorizzata sul carro per dare consenso ai movimenti e poter posizionare la macchina in sicurezza sul camion. Per il benessere e la salute dei lavoratori c’è “Stop Emission System”, sistema automatico di spegnimento del motore durante le fasi di lavoro in cui non è richiesta potenza, con diversi benefit tra cui riduzione di rumore, inquinamento acustico ed emissioni nocive. Le leggi ci sono, cosa manca quindi in Italia per rendere davvero sicuro il lavoro? Secondo Violini, “quello che manca è una reale applicazione delle leggi, che permetterebbe di poter lavorare davvero in sicurezza, quindi controlli e formazione specifica dei ‘controllori’. Senza dimenticare che forse sarebbe necessaria a livello legislativo un’attenzione particolare al noleggio, oggi non regolamentato a dovere, lasciando spazio a operatori che in alcuni casi professionali non sono”.
La sfida: sensibilizzare la prossima generazione
Come coinvolgere le generazioni più giovani nel settore del sollevamento? Qual è l’importanza di raggiungere la Generazione Z e la Generazione alfa, che costituiscono una parte significativa della popolazione globale? Se ne è parlato in occasione del Summit IPAF 2024, tenutosi in Danimarca. Le giovani generazioni in particolare sono favorite dal lavoro di squadra, dalla consapevolezza ambientale e dall’apprendimento continuo. Cercano investimenti da parte dei datori di lavoro, una comunicazione aperta e desiderano modalità di lavoro flessibili. Il settore ha quindi oggi la necessità di potenziare e investire nei talenti esistenti, promuovendo al contempo un senso di comunità all’interno dell’azienda.
Kasia Gotlib, Senior Product Marketing Specialist di JLG, e James Hahessy, Product Manager di Connected Solutions Emea di JLG, hanno raccontato l’impegno dell’azienda nel migliorare il coinvolgimento e la comunicazione del team, sottolineando l’importanza di trasmettere la passione per il settore. Sebbene non esista una soluzione valida per tutti è fondamentale aumentare la visibilità sulle piattaforme preferite dalle generazioni più giovani. Successivamente Ali Moore, terapeuta relazionale di BeMoore, ha parlato delle strategie per integrare i giovani nella forza lavoro moderna e superare le barriere; ha parlato dell’evoluzione delle relazioni sul posto di lavoro facendo riferimento alla nascita di IPAF nel 1983 fino ai giorni nostri, evidenziando i cambiamenti nei valori, nelle priorità e nelle aspettative. Identificando i fattori che influenzano i giovani che entrano nel mondo del lavoro, Ali ha affrontato aspetti come la mancanza di esperienza, i problemi di salute mentale e il divario tra aspettative e realtà. Ha promosso la creazione di un movimento per migliorare la cultura aziendale, offrire pacchetti retributivi competitivi, inserimenti personalizzati, combattere i pregiudizi nel reclutamento e offrire opportunità di sviluppo ai dipendenti.
IPAF ANCH’IO 2024: Il futuro del sollevamento aereo in Italia
Le buone prassi a tutela della salute e della sicurezza nell’uso dei mezzi di sollevamento aereo sono state al centro della terza edizione di “IPAF Anch’Io”, il tradizionale evento biennale italiano dell’associazione. La giornata è iniziata con il saluto di Peter Douglas, che ha fornito alcuni numeri significativi sul mercato. A seguire, Nicola Pontini ha presentato una sessione sulle “Low Level Access” e l’ergonomia, insieme alla presentazione del progetto DPI-Card, l’iniziativa che ha riunito tre storici competitor del settore dei dispositivi di protezione individuale per promuovere la sicurezza. Una tavola rotonda sul tema della comunicazione ha trattato la comunicazione efficace e quella distorta e come essa può influire sulla sicurezza, come comunicare l’etica del lavoro, la sicurezza e la sostenibilità e come un produttore/noleggiatore/dealer può metterci la faccia. Un altro focus è stato fatto poi sulla tecnologia applicata alla sicurezza: l’innovazione digitale sta rivoluzionando il panorama della sicurezza sul lavoro e IPAF si pone al centro di questa trasformazione.
Con un crescente numero di provider e società informatiche che convergono verso soluzioni digitali mirate alla prevenzione degli incidenti, l’associazione sta agendo da catalizzatore per guidare il settore delle piattaforme aeree verso nuove frontiere di sicurezza. Diego Benetton (Maber) ha illustrato l’offerta formativa IPAF per PLAC e HOIST e l’idea di costituire un gruppo di lavoro con costruttori e noleggiatori dei sistemi a pignone-cremagliera. Maurizio Quaranta ha presentato l’Ipaf Rental Standard, una guida che delinea le buone pratiche operative e i criteri di qualità per le aziende che noleggiano PLE, PLAC & HOIST. L’obiettivo di questo standard è promuovere la sicurezza, la professionalità e l’efficienza nel settore del noleggio di attrezzature per il sollevamento aereo. L’adozione dell’Ipaf Rental Standard da parte delle aziende di noleggio non solo contribuisce a migliorare la sicurezza e l’efficienza operativa, ma rafforza anche la reputazione delle aziende come partner affidabili e responsabili nel settore del sollevamento aereo.
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