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2017, l'anno decisivo per il settore delle infrastrutture

11/01/2017

Pubblicato da Redazione

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Solo nel corso del 2017 sarà possibile valutare l’effettivo impatto dei provvedimenti adottati dagli ultimi due governi per rilanciare gli investimenti sulle infrastrutture. Lo spiega l’ufficio studi dell'Ance, punto di riferimento sul tema, illustrando come la legge di bilancio 2017 abbia aumentato del 23,4% (rispetto al 2016) le risorse statali impegnabili per quest'anno per le infrastrutture, arrivando a 16,8 miliardi, dopo che già lo scorso anno si era registrato un aumento del 9,2% in valori reali, invertendo la rotta dopo anni di calo.

Tuttavia, la portata del crollo verificatosi negli ultimi anni era molto rilevante e le previsioni sul 2016 appena chiuso riguardano un incremento molto modesto. Secondo l’ elaborazione Ance su dati Istat, dal 2007 al 2015 la spesa effettiva per opere pubbliche è scesa in Italia del 47% in valori reali, arrivando a 24,5 miliardi di euro. Nel 2016 il Cresme ha previsto (nella congiunturale di ottobre) una prima inversione di tendenza, con gli investimenti effettivi per opere pubbliche in crescita reale del 2,3% sulle nuove opere e 2,7% sulla manutenzione straordinaria.  Per quest'anno il Cresme prevede il 3% reale di crescita, e circa il 4% nel 2018, mentre le stime Ance sono più prudenti sul 2016, solo +0,4% reale, spostando la crescita al 2017. Si tratta comunque di piccoli numeri rispetto al -47% degli anni scorsi. Anche un indicatore più ampio, gli investimenti fissi lordi pubblici, segnala lo stesso trend: dal 3% rispetto al Pil negli anni 2001-2010 (con un picco del 3,4% nel 2009), il dato è sceso al 2,1% nel 2014, nonostante il calo del Pil del 10% circa, per risalire al 2,2% nel 2015.

L'ultimo Def del governo prevedeva un dato stabile per il 2016, a 36,7 miliardi di euro, sempre al 2,2% sul Pil, con aumento previsto per i prossimi anni: +3,6% nel 2017, +3% nel 2018, risalendo a oltre 40 miliardi di euro. Durante il governo Renzi sono state messe in campo misure che dovrebbero aumentare il numero di cantieri e la portata degli investimenti, a partire da quest’anno, ma c’è sempre la possibilità di possibili intoppi in sede attuativa, che in tema di lavori pubblici rappresenta un problema ricorrente. Il ministro delle Infrastrutture Delrio ha fatto finanziare e sbloccato piani di investimento ferroviari per 19 miliardi di euro, e già nel 2016 Rfi ha aumentato la spesa da 3,6 a 4 miliardi di euro. Il piano decennale Anas prevede la risalita degli investimenti da 1,7 a tre miliardi in pochi anni, e il +60% nell'importo dei bandi pubblicati quest'anno va in quella direzione. All’operazione "Patti per il Sud", il Cipe ha conferito 13,4 miliardi di euro di finanziamenti, con i fondi Fsc 2014-20. La legge di bilancio ha aumentato le risorse Fas 2017 da 2,8 a 3,47 miliardi, nel 2018 da 3,1 a 3,9. Quindi ci sono i programmi europei 2014-20, in fase di avvio. L'Agenzia della coesione, che ha assunto il ruolo di sostegno e monitoraggio nell’attuazione dei programmi delle varie amministrazioni, fa sapere che solo per Fesr, Fse e Azione Giovani (51 miliardi di euro) nel 2016 sono già stati pubblicati bandi per il 30% del valore.

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