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ANCE: crisi, burocrazia e normative fanno soffrire le imprese

10/04/2018

Pubblicato da Redazione

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Cantieri fermi, risorse immobilizzate, un quadro normativo che sembra creare più problemi di quanti ne risolva. E le imprese soffrono.

E' questo l'attuale panorama del settore nazionale delle costruzioni secondo il presidente di ANCE Gabriele Buia, che aggiunge: "Bene fa il Ministro Delrio a richiamare il problema dei ritardati pagamenti delle amministrazioni pubbliche nei confronti delle imprese di costruzioni. Ma si tratta solo della punta dell’iceberg. Il 2017 è stato il decimo anno di crisi per il settore delle costruzioni, che ha perso oltre 600mila posti di lavoro. Nonostante un cospicuo aumento di risorse messe a disposizione dagli ultimi due Governi il comparto non solo è fermo, ma continua ad arretrare”.

Un sistema andato in tilt a causa di “una burocrazia asfissiante che blocca tutto invece di decidere, di procedure incomprensibili anche per le stesse amministrazioni che le devono applicare e di un Codice appalti che ha completamente fallito l’obiettivo di rendere più efficiente e trasparente il settore, creando tante e tali ulteriori disfunzioni da dover essere ripensato al più presto”, prosegue Buia. “Aprire i cantieri per fare manutenzioni, mettere in sicurezza il territorio, avviare e completare opere strategiche è di vitale importanza per il sistema paese”, conclude il presidente dei costruttori, “deve diventare un priorità assoluta, ed è per questo che tutto il sistema ANCE sta avviando una massiccia campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica per far sì che il Parlamento e il prossimo Governo si occupino al più presto di questa emergenza nazionale”.

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