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Approvato il nuovo Codice Appalti

16/01/2023

Pubblicato da Redazione

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Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare il testo modificato dal Consiglio di Stato del nuovo Codice Appalti che entrerà in vigore nel 2023.

 

I primi due articoli nel nuovo codice stabiliscono i principi cardine da cui nasce: “Il principio del risultato” che riguarda l’affidamento del contratto e la sua esecuzione con la massima tempestività e il migliore rapporto tra qualità e prezzo nel rispetto dei principi di legalità, trasparenza e concorrenza e il “principio della fiducia” nell’azione legittima, trasparente e corretta della pubblica amministrazione, dei suoi funzionari e degli operatori economici.

 

Le principali novità introdotte dal Consiglio di Stato riguardano prima di tutto la digitalizzazione che diventa focus importante per spingere il sistema dei contratti pubblici e degli appalti verso una maggiore innovazione ed efficienza. In questa direzione il testo definisce un “ecosistema nazionale di approvvigionamento digitale” che ha come cardini fondamentali la Banca dati nazionale dei contratti pubblici, il fascicolo virtuale dell’operatore economico, appena reso operativo dall’Autorità nazionale anti corruzione (ANAC) e le piattaforme di approvvigionamento digitale. In più diventa sempre più importante anche l’utilizzo di procedure automatizzate nel ciclo di vita dei contratti pubblici. Inoltre, nel nuovo Codice si stabilisce una digitalizzazione integrale nell’accesso agli atti, in linea con lo svolgimento in modalità digitale delle procedure di affidamento e di esecuzione dei contratti pubblici e si riconosce espressamente a tutti i cittadini la possibilità di richiedere la documentazione di gara, nei limiti consentiti dall’ordinamento vigente, attraverso l’istituto dell’accesso civico generalizzato.

 

Viene reintrodotto l’appalto integrato e si adottano in maniera definitiva le soglie previste per l’affidamento diretto e per le procedure negoziate nel cosiddetto decreto “semplificazioni COVID-19”. Il nuovo testo reintroduce anche la figura del “general contractor”, cancellata con il vecchio Codice. Per quanto riguarda il Partenariato pubblico privato (PPP), Viene semplificato il quadro normativo, per rendere più agevole la partecipazione degli investitori istituzionali alle gare per l’affidamento di progetti di partenariato pubblico-privato (PPP). Viene introdotto il cosiddetto subappalto a cascata, adeguandolo alla normativa e alla giurisprudenza europea attraverso la previsione di criteri di valutazione discrezionale da parte della stazione appaltante, da esercitarsi caso per caso. È confermato l’obbligo di inserimento delle clausole di revisione prezzi al verificarsi di una variazione del costo superiore alla soglia del 5%, con il riconoscimento in favore dell’impresa dell’80% del maggior costo.

 

Il nuovo Codice prevede la facoltà per l’appaltatore di richiedere, prima della conclusione del contratto, la sostituzione della cauzione o della garanzia fideiussoria con ritenute di garanzia sugli stati di avanzamento.

 

 

 

 

 

 

 

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