BKT lancia la sfida del "green cricket"

BKT lancia la sfida del "green cricket". L'iniziativa della multinazionale indiana, sponsor della TNP League di cricket: ogni volta che i battitori centrano un grande pneumatico gonfiabile BKT, 500 alberi vengono piantati

Inarrestabile nella sua sportività: questa è BKT, multinazionale indiana tra le più importanti al mondo nell’ambito della produzione di pneumatici Off-Highway. Un’azienda che ha posizionato le sue iniziative CSR in tema sociale e ambientale nel suocore business. E lo ha fatto con creatività.

L’ultima invenzione? BKT ha stretto una partnership con la lega indiana di cricket Sankar Cement Tamil Nadu Twenty20 Premier League (TNPL) e realizzato uno pneumatico gonfiabile gigante che è stato posizionato sui campi da gioco. Il funzionamento è semplice: ogni volta che un battitore colpisce lo pneumatico con la palla, BKT pianta 500 nuovi alberi proprio nella regione indiana di Tamil Nadu.

Durante la fase dei playoff, ogni volta che lo pneumatico gigante verrà colpito, saranno 10.000 i nuovi alberi piantati e 20.000 durante la finale.

Il progetto di svolge in collaborazione con la Isha Foundation, una ONG che collabora con il famoso mistico e yogi indiano Sadhguru.

Entusiasta Rajiv Poddar, Joint Managing Director di BKT: “Sono orgoglioso di questo progetto. BKT è nata in India e non ci scordiamo mai di fare del bene al nostro Paese e di dare quanto più possibile. Ci aspettiamo di poter piantare circa 50.000 alberi nella regione di Tamil Nadu e lo faremo facendo il tifo per le squadre che partecipano alla Lega. Il cricket è lo sport nazionale e anche io ne sono un grande fan. Non potevamo trovare idea migliore per conciliare ambiente, business e sport. È un momento unico e l’attenzione consentirà alla piattaforma dellaTNPL di crescere così come i giovani talenti che vi militano. Nulla è stato lasciato al caso.”

Le più importanti personalità sportive legate al mondo del cricket applaudono l’iniziativa. “Il progetto di BKT è eccezionale” ha dichiarato Abhishek Nayar, ex giocatore e ora commentatore indiano della TNPL. “Soprattutto perchè non si tratta di un caso singolo, ma proviene da un torneo che è visibile in tutta l’India e nel mondo".

Più che d’accordo il collega australiano e star del cricket internazionale Shane Watson: “Spero che i battitori colpiscano lo pneumatico il più spesso possibile, così potremo piantare più alberi. Bisognerebbe farlo ovunque a livello globale, perchè gli alberi vengono abbattuti in tutto il mondo.”

BKT è esperta di sport, sono numerose e dirilievo le iniziative che supporta in tutto il mondo come la Serie BKT, il campionato italiano cadetto di calcio, e la coppa francese di calcio Coupe de la Ligue BKT, oltre ai motori made in USA di Monster Jam e al campionato australiano di cricket KFC Big Bash League.

Ma BKT è esperta anche di ambiente: è certificata da molteplici riconoscimenti ed è stata premiata con l’assegnazione per tre anni consecutivi del National Energy Conservation and Sustainability Award, conferito dal Presidente indiano alle aziende che si sono distinte nella gestione delle risorse naturali.

“Siamo consci del nostro impatto sull’ambiente e dell’importanza di ridurlo al minimo. Ci siamo attivati molti anni fa” continua Rajiv Poddar. “Il 50% del fabbisogno energetico dei due stabilimenti nel Nord dell’India è coperto da energia eolica. Fin dal 2004.”

Recentemente BKT ha collaborato con Cesvi (organizzazione umanitaria italiana) creando una sfida intitolata “Play and stay green!” e organizzata in occasione della scorsa edizione della fiera bauma. Il gioco consisteva nel fare centro in uno pneumatico BKT, comporre un puzzle in due minuti, calciare un pallone e fare goal, un circuito per provetti sportivi ma anche per sinceri amanti dell’ambiente. Infatti per i 350 partecipanti che hanno affrontato il circuito vengono piantati e protetti 350 alberi in Amazzonia.

La sostenibilità in BKT nasce dalla ferma volontà di essere parte attiva nel contribuire al miglioramento delle condizioni di vita di tutti. Una filosofia di lavoro che passa in primis attraverso processi produttivi a ridotto impatto ambientale, per investire poi la comunità lavorativa, la società civile, fino a essere concreto supporto alle attività di carattere umanitario.