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CAMS immagina un futuro più verde

23/10/2024

Pubblicato da Ettore Zanatta

  • CAMS immagina un futuro più verde
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CAMS, specializzata nella progettazione e produzione di impianti di frantumazione, triturazione e vagliatura, si è presentata ad Asphaltica 2024 con una novità e uno dei prodotti di punta per il settore stradale. 

 

La novità riguarda l’acquisizione della storica azienda Malavasi G., attiva nella produzione di macchine per il settore stradale (in esposizione la vibrofinitrice Pavijet MG7 Super), mentre la macchina CAMS in mostra era il Centauro 100.32. Per l’azienda emiliana, inoltre, la fiera è stata l’occasione per lanciare il suo nuovo modo di comunicare il proprio pensiero e la propria filosofia, con il payoff “Il futuro è verde”.

 

Per noi è una grande soddisfazione avere acquisito una realtà come Malavasi G., ne abbiamo sempre apprezzato il carattere artigianale e la cura di ogni singolo dettaglio, oltre alla conoscenza del settore stradale", ha spiegato Andrea Trentini, direttore commerciale di CAMS. "La nostra azienda s’impegnerà al massimo per continuare la sua tradizione facendo crescere ulteriormente il riscontro sul mercato”. 

 

Ad Asphaltica CAMS ha presentato la vibrofinitrice Pavijet MG7 Super firmata Malavasi G., ideata per aree di medie dimensioni e, in particolare, per lavori di asfaltatura di piste ciclabili, marciapiedi, parcheggi, piazzali, trincee, riparazioni dell’asfalto e lato strada. Si tratta di una finitrice idraulica che si aggancia a qualsiasi skid di almeno 20 HP (15 kW) di potenza: l’aggancio avviene meccanicamente e il collegamento idraulico tramite gli innesti rapidi. Le sue dimensioni ridotte fanno di Pavijet MG7 Super una macchina facile da trasportare e da utilizzare. Da mettere in evidenza: le funzioni totalmente idrauliche (coclea, sollevamento/abbassamento del banco, estensione/ritrazione del banco, apertura/chiusura della tramoggia); il banco idraulico ritraibile che rende la macchina versatile in qualsiasi situazione e permette di bypassare gli ostacoli; la manovrabilità sia da bordo macchina con la pulsantiera che da esterno con il radiocomando. Altri vantaggi sono la larghezza di stesa variabile da 30 a 200 cm, l’alta velocità di stesa e la capacità di stendere tipologie di materiali (asfalto, cemento, sabbia, inerti).

 

La macchina CAMS esposta in fiera a Bologna era il Centauro 100.32, molto apprezzato dalle imprese stradali. Un impianto di frantumazione che combina trituratore, vaglio e un deferizzatore magnetico in un'unica soluzione ed è in grado di gestire materiali difficili da trattare o bagnati, mantenendo la produttività costante anche in condizioni di lavoro non ottimali. Dotato di radiocomando per la gestione della macchina da remoto, grazie a un’innovativa tecnologia brevettata, il Centauro frantuma sfruttando lo sforzo di taglio, riducendo consumo energetico, costi di gestione e impatto ambientale per via dell’alimentazione ibrida (diesel/elettrica) o totalmente elettrica. Vanta anche programmi automatici per la triturazione di materiali differenti. Il trituratore, il vaglio e il deferizzatore magnetico sono combinati tra loro su un carro cingolato e sono alimentati da un gruppo elettrogeno formato da un motore Stage V e da un alternatore che aziona i motori elettrici. Questi ultimi, a loro volta, permettono agli elementi stessi di funzionare. In particolare, il 100.32 è in grado di recuperare il 100% dell’asfalto, oltre che inerti e macerie. Qui i suoi “numeri”: tramoggia dalla capacità di 3 m3, bocca del trituratore 1.000 x 900 mm, vaglio a due piani dalla superficie di 3.200 x 1.000 m3, produzione massima di 120 t/h. Tra gli optional: le sovrasponde idrauliche, gli spintori idraulici, GPS, il sistema di pesatura, la pompa di carico gasolio e l’elettropompa. 

 

Ad Asphaltica CAMS ha presentato anche il nuovo “logo” della serie Centauro, un’illustrazione che racconta la personalità della macchina. Realizzata dall'artista burla22, costituisce una nuova modalità di concepire la grafica di prodotto, allontanandosi dalla tradizionale comunicazione istituzionale. La comunicazione diventa racconto e immagina un lieto fine, un mondo dove il riciclaggio inerti è sempre più diffuso, le materie prime meno sfruttate e la natura si riappropria dei suoi spazi.

 

In Italia si producono annualmente circa 15 milioni di tonnellate di fresato d’asfalto, di cui solo il 60% circa viene riutilizzato; i restanti sei milioni finiscono in discarica, con un impatto significativo sull’ambiente. È un aggregato che si ottiene dalla frantumazione a blocchi e dalla fresatura degli strati in conglomerato bituminoso delle pavimentazioni stradali. Il suo riuso porta una serie di vantaggi agli operatori del settore e alle pubbliche amministrazioni. Tra i principali: qualità del prodotto riciclato uguale all’originale; risparmio economico, grazie a minori spese in inerti “vergini”; salvaguardia dell’ambiente, perché l’uso di rap (prodotto da asfalto riciclato) consente di ridurre le emissioni di gas serra e un minore prelievo di risorse naturali come sassi, sabbia e ghiaia; meno rifiuti nelle discariche; più durevolezza delle pavimentazioni, caratterizzate da una maggiore rigidità e una più bassa probabilità di rotture. 

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