Conoscere l’escavatore gommato: gli ambiti di utilizzo

Versatilità è la parola chiave anche per l’escavatore gommato. Una grande adattabilità alle più diverse situazioni di lavoro, unita in questo caso alla possibilità di operare anche in contesti più delicati come quelli urbani. 

Se la capacità di cambiare pelle a seconda delle necessità e degli ambiti di utilizzo è da sempre una delle più apprezzate e preziose virtù dell’escavatore cingolato, questa medesima attitudine trova esplicazione anche nelle sue versioni gommate. Che, un tempo considerate quasi una sorta di reinterpretazione in tono minore dei fratelli su cingoli, utili soprattutto in contesti operativi molto particolari, hanno via via superato questo pregiudizio ormai sfoderando, a parità di taglia, prestazioni sostanzialmente comparabili. Questa evoluzione è passata, da un lato, attraverso innovazioni costruttive e tecnologiche comuni ad entrambe le tipologie, in parte attraverso scelte produttive compiute dai costruttori che hanno progressivamente visto crescere queste macchine non solo nei contenuti tecnologici ma anche nell’ampiezza di gamma e nella taglia, che oggi può arrivare tranquillamente a superare le 30 tonnellate. 

Ciò premesso, a distinguere l’escavatore gommato e motivarne la sua progressiva diffusione sul mercato è soprattutto la sua capacità di portare quelle doti di multifunzionalità e versatilità che da sempre caratterizzano questa tipologia di macchina operatrice anche in ambiti, se non preclusi, comunque di difficile o sconsigliabile approccio per i modelli cingolati. Basti pensare al sempre più elevato numero di interventi in ambito urbano, soprattutto focalizzati sulle manutenzioni stradali e la posa di condotti e sottoservizi, dove la necessità di preservare il fondo stradale rende l’utilizzo di una macchina su pneumatici una soluzione decisamente preferenziale e non di rado obbligata. 

Il tutto senza rinunciare a nessuna delle numerose specialità dell’escavatore: dagli scavi agli sbancamenti, dalla movimentazione al carico di materiale, che a seconda della configurazione prescelta per la macchina possono avere luogo in molteplici contesti. Teatro delle operazioni di scavo possono infatti essere sia il tradizionale campo delle costruzioni civili, ad esempio nei casi in cui sia necessario provvedere allo scavo di fondazioni oppure alla costruzione di trincee di piccole e medie dimensioni, in particolare per la posa di condotte fognarie, tubazioni o cavi elettrici interrati, sia altri e più impegnativi contesti; la già accennata crescita dimensionale degli escavatori gommati, infatti, ne ha via via consentito l’utilizzo anche in ambiti e per interventi di entità tale da richiedere un tempo l’intervento di un escavatore cingolato. 

E non diversamente dagli escavatori cingolati, anche i modelli gommati hanno compiuto soprattutto in questi ultimi dieci anni un ulteriore passo in avanti sotto il profilo delle prestazioni e, parallelamente, della versatilità d’impiego. Grazie a una stabilità soddisfacente anche in assenza di cingoli garantita dall’adozione di stabilizzatori, al buon equilibrio complessivo e all’affinamento dell’idraulica, infatti, anche l’escavatore gommato è divenuto una efficiente e produttiva macchina portante per un’ampia gamma di attrezzature, creando combinazioni flessibili e multifunzionali. Basti pensare, ad esempio, alle numerose tipologie di benne speciali installabili, alle attrezzature per costruzioni e manutenzioni stradali quali frese e compattatori, ai molti accessori specializzati destinati alla posa di armature, tubazioni e manufatti di varia tipologia; anche un ambito tradizionalmente riservato agli escavatori cingolati di taglia e potenza idraulica più importante come quello delle demolizioni ha registrato una crescente presenza dei modelli gommati, oggi tranquillamente in grado di alimentare anche attrezzature idrauliche impegnative per portata e pressione richieste come pinze, cesoie, frantumatori e martelli.