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Conoscere l’escavatore gommato: le attrezzature di lavoro

25/07/2024

Pubblicato da Redazione

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Anche gli escavatori gommati possono contare su ampie possibilità di configurazione delle attrezzature di lavoro, le cui diverse tipologie consentono di adattare la macchina alle più diverse situazioni operative. 

 

Fattore chiave anche nell’allestimento degli escavatori gommati è l’attrezzatura di lavoro, che nelle sue diverse configurazioni offre differenti prestazioni tali da adattarsi ad ogni specifica applicazione. Fra questa, la tipologia monoblocco è quella più semplice e in grado di garantire i migliori risultati in rapporto alle prestazioni centrali nel lavoro dell’escavatore, vale a dire la profondità di scavo e la forza di strappo, così come in termini di forza di penetrazione, capacità di sollevamento e distanza di lavoro. A fronte di tali vantaggi, il braccio monoblocco ha qualche limite nel lavoro fuori terra e, soprattutto, tende ad incidere sul raggio di rotazione, aspetto in rapporto al quale la lunghezza del braccio base incide in misura importante; il bilancio fra tali valutazioni risulta comunque favorevole quando la macchina è destinata ad impieghi in cui la produttività è l’obiettivo prioritario. 

Fra le alternative alla tradizionale architettura monoblocco dell’attrezzatura di lavoro, quella di maggiore successo è probabilmente il braccio posizionatore. Un risultato dovuto soprattutto alla maggiore libertà di movimento a questo conferita dalla sua configurazione, che prevede un braccio base e un braccio intermedio i quali sono in grado di variare la reciproca posizione grazie a un apposito cilindro idraulico, in genere collocato dietro ai bracci. In questa tipologia, se forza di strappo e forza di penetrazione sono tendenzialmente analoghe a quelle di un braccio monoblocco, si perde qualcosa in termini di capacità di sollevamento e nelle operazioni sotto quota, a fronte di ottime prestazioni per quanto riguarda altezza e distanza di lavoro. Il vero pezzo forte di questa attrezzatura di lavoro, tuttavia, è rappresentato dall’agilità di manovra unitamente a un ingombro compatto, proprietà che ne fanno la soluzione ideale quando i lavori richiedono un alto grado di precisione e lo spazio a disposizione è limitato, come ad esempio in ambito urbano. Tra le sue variazioni, vale la pena ricordare l’adozione di cilindri posizionatori posti anteriormente, soluzione che rispetto alla usuale collocazione posteriore tende a conferire alla macchina migliori doti di sollevamento.

Un’altra tipologia di attrezzatura di lavoro è quella dei cosiddetti bracci ad assetto variabile. Il primo e più comune fra questi è il braccio per scavo laterale, la cui caratteristica è la possibilità di spostarsi a destra e sinistra rispetto al centro della piattaforma. Questa particolare architettura è stata elaborata per consentire alla macchina di eseguire scavi a filo muro senza necessità di ruotare la torretta e, in combinazione con piattaforme di tipo “zero tail” – ovvero in grado di ruotare mantenendo il raggio di rotazione all’interno dell’impronta a terra della macchina – è la soluzione costruttiva più compatta e quindi più adatta ai lavori in contesti cittadini. A fronte di questi vantaggi va sottolineato come le sollecitazioni cui la particolare struttura del braccio è soggetta e di conseguenza il suo comportamento, molto differenti rispetto a quelle di un classico braccio monoblocco, ne consentono l’adozione solo su macchine del segmento leggero. Altra variazione sul tema delle attrezzature di lavoro ad assetto variabile è quella dei bracci brandeggiabili, in cui il piano verticale di lavoro può essere variato sia a destra che a sinistra con un grado di inclinazione variabile a seconda dei modelli. Utilizzabile sia con tradizionali bracci monoblocco che posizionatori, questa soluzione offre importanti vantaggi in termini di operatività della macchina, che può anche in questo caso lavorare agevolmente a filo muro. 

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