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Eurotecno per il restauro delle campane della Chiesa SS Trinità di Crema

19/06/2024

Pubblicato da Redazione

  • Eurotecno per il restauro delle campane della Chiesa SS Trinità di Crema
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Eurotecno si è resa protagonista, insieme all'impresa bresciana Rubagotti Carlo, del restauro delle campane della Chiesa SS Trinità di Crema. L'edificio, realizzato tra il 1730 e il 1740 su progetto di Andrea Nono, può essere considerato il più grande capolavoro dell’arte barocca della città di Crema. Una struttura dalla mole imponente che ha la particolarità di presentare due facciate: una lungo il fianco destro, che si affaccia su via XX Settembre, l’altra orientata verso sud. Il suo nome deriva dalla presenza del simbolo della Trinità, posizionato sulla parte alta della fronte meridionale, ovvero un triangolo con al centro l’occhio di Dio che viene contemplato dai volti degli angeli in completa adorazione. Il campanile, alto 37 m e caratterizzato da una base quadrata di circa 3 m per lato, presenta all’estrema sommità una statua del Redentore, sorretta da un perno che le permette di ruotare e girarsi in base alla direzione del vento. Al suo interno sono presenti cinque campane in stile ambrosiano, che nei giorni scorsi sono state rimosse dal campanile per essere soggette a un’importante operazione di restauro, finanziata interamente dalla Parrocchia.

 

A procedere con la rimozione delle campane è stata la Rubagotti Carlo, impresa bresciana specializzata nella realizzazione e nelle opere di restauro di campane e orologi da torre, che nasce nel lontano 1962 da un’intuizione del suo fondatore e che da quasi mezzo secolo padroneggia un’arte tanto antica quanto dimenticata. Un intervento che si è reso necessario dopo una serie di sopralluoghi, coordinati dagli architetti Christian Campanella e Michela Tessoni, che hanno evidenziato numerose criticità sia nella castellatura, ovvero la struttura metallica adibita al sostegno delle campane, che nelle campane stesse. 

 

Lo scorso anno il campanile della Chiesa della SS Trinità di Crema è stato protagonista di un intervento di restauro e già in quell’occasione i tecnici hanno notato che alcuni nodi in ghisa della castellatura realizzata in acciaio presentavano un elevato stato di ossidazione, oltre a una serie di fessurazioni longitudinali sui medesimi”, spiega l’architetto Campanella. “Per quanto riguarda invece le singole campane è stato rilevato che i punti di battuta dei battagli risultavano molti estesi, con conseguente forte consunzione del materiale. I ceppi in ghisa erano contraddistinti da numerosi segni di ossidazione sparsa, così come i perni di rotazione e le stesse ruote, che risultavano anche fuori sede e che, di conseguenza, andavano a urtare frequentemente la castellatura di sostegno”.

 

La prima fase dell’intervento, caratterizzata dall’asportazione delle campane e della struttura di sostegno all’interno del campanile della chiesa, è stata perfezionata senza particolari criticità nonostante sia stato necessario operare con estrema cautela sia per questioni legate all’altezza considerevole del campanile sia per il peso e le dimensioni molto rilevanti dei vari componenti rimossi. Non solo: l’ingresso nel centro cittadino prevedeva alcune limitazioni, non consentendo ad esempio l’utilizzo di piattaforme aeree per la movimentazione dei materiali caratterizzate da ingombri troppo elevati. 

 

Le due campane più grandi avevano un peso di 575 e 410 kg con diametri di 100 e 89 cm, mentre le restanti tre pesavano tra 240 e 170 kg, con un diametro da 81 a 67”, spiega Marco Martinazzi, responsabile commerciale della Rubagotti Carlo. “Tenendo conto di queste indicazioni i nostri operatori hanno dovuto porre la massima attenzione sia nella fase di rimozione che, soprattutto, in quella di movimentazione dei materiali dall’alto verso il basso. Naturalmente per questo tipo di operazione abbiamo fatto ricorso all’ausilio di una speciale piattaforma aerea a noleggio, in modo da raggiungere facilmente le zone della lavorazione e consentire la discesa delle campane in totale sicurezza”.

 

La scelta del partner per il noleggio della piattaforma di lavoro elevabile è ricaduta su Eurotecno, società del Gruppo Guarneri attiva fin dal 1994 e specializzata nel noleggio di mezzi da lavoro aereo per la cantieristica e l’industria, con cui la Rubagotti Carlo collabora con profitto da diversi anni. “Dopo un’attenta valutazione delle caratteristiche del sito e delle necessità dell’impresa abbiamo individuato nel sollevatore telescopico Roto 60.39 di Magni la macchina più idonea a eseguire questo intervento”, sottolinea Luca Ruffini, funzionario tecnico commerciale di Eurotecno. “Pur essendo un mezzo molto strutturato e possente, ideale per la movimentazione di materiali fino a 6 t, questo tipo di sollevatore è caratterizzato da una larghezza di soli 2,5 m che gli permette di accedere facilmente anche in spazi particolarmente ristretti. Grazie alla sua altezza massima di sollevamento di 39 m e alla sua portata alla massima altezza di 2,3 t, in aggiunta a uno sbraccio orizzontale di 27 m, gli operatori della Rubagotti Carlo non hanno avuto alcun problema nelle operazioni di discesa delle campane, nonostante il loro peso molto importante”.

 

“Quando abbiamo necessità di realizzare lavori ad alta quota la nostra scelta ricade molto spesso su Eurotecno, un partner per il noleggio che ci offre grande professionalità e che considera il rispetto della sicurezza operativa assolutamente prioritario”, conclude Martinazzi. “Anche in quest'occasione siamo rimasti molto soddisfatti del servizio offerto dall’azienda, che per noi rappresenta da molti anni un interlocutore affidabile in grado di proporre la migliore soluzione possibile per ogni nostra esigenza e che ci supporta, passo dopo passo, anche nell’iter tecnico e amministrativo che procede ogni singolo intervento”.

 

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