Il BIM come strumento fondamentale per il rilancio delle costruzioni in Italia
25/05/2020
Pubblicato da Redazione
L’attuale pandemia del coronavirus (Covid-19) pone non solo interrogativi e sfide di tipo sanitario, ma anche un cambio di paradigma nel nostro modo di vivere e rapportarci che probabilmente cambierà radicalmente, una volta risolto il problema, il nostro approccio alla trasformazione digitale di tutti gli ecosistemi sociali. Non più visti come uno strumento di miglioramento della qualità della vita, ma come nuovo modello di vita.
L’emergenza sanitaria ha portato a scelte di lockdown che implicano riduzione della mobilità degli individui, divieto di assembramento e isolamenti forzati: tutte queste misure volte alla riduzione dell’espansione del contagio impattano non solo i singoli cittadini, ma anche le aziende e le società nel loro complesso, provocando ripercussioni sul morale, sulla società e sull’economia.
Durante questo periodo di isolamento forzato lo smart working ha permesso di reagire immediatamente a un contesto ambientale che è evoluto rapidamente nel giro di pochi giorni. Applicazioni di messaggistica istantanea aziendale e sistemi di videoconferenza permettono di creare delle riunioni virtuali che si avvicinano molto a quelle tradizionali. Dashboard digitali condivise e strumenti di project management evoluti rendono possibile pianificare, gestire e monitorare il lavoro a distanza, condividendo le attività tra colleghi e verso aziende partner e clienti.
Ma ci sono anche molte aziende che, pur essendo oggi parzialmente o totalmente operative, si trovano in estrema difficoltà a causa dell’adozione di strumenti poco digitali e quindi poco idonei per gestire l’emergenza attuale. Aziende che sono all’affannosa ricerca di soluzioni per implementare i propri processi che consentano di svolgere da remoto diverse attività, per poter tutelare la salute dei propri dipendenti e poter servire adeguatamente i loro clienti.
Oggi la maggior parte delle imprese sta agendo con un approccio tattico e puntuale per far fronte all’emergenza ma questa situazione può trasformarsi in un’opportunità per chi guarda alla ripresa con un occhio lungimirante. Non bisogna aspettare che riparta tutto, si deve agire già oggi prendendo scelte strategiche e investendo nei propri processi interni, nella collaborazione con i propri fornitori o nella gestione dell’interazioni con l’utente finale. L’obiettivo è identificare rapidamente delle soluzioni per far sì che si possa lavorare nel modo più agile possibile, grazie all’adozione di piattaforme digitali scalabili di supporto al business anche in vista delle prossime evoluzioni di mercato. Lungimiranza, visione di lungo termine e scelte strategiche possono fare la differenza in questo momento. Si deve infatti considerare che, anche quando questo periodo sarà terminato, le aziende e i consumatori non riprenderanno subito la loro vita normale. Resterà ancora forte attenzione per monitorare la situazione sanitaria. Per questo è importante iniziare già ora a dotarsi di strumenti di collaborazione, che consentano di digitalizzare i processi attivi con i propri fornitori e clienti, rendere digitale la gestione dei documenti o implementare sistemi di firma digitale.
Anche in un settore tradizionalista come quello delle costruzioni industria 4.0, digitalizzazione, smart building, realtà virtuale sono termini entrati nell’uso comune e mai come oggi risulta ancora più fondamentale per tutti gli attori della filiera (committenti, professionisti, imprenditori, produttori e distributori commerciali) rivoluzionare approcci, metodi e processi, per far fronte all’epocale cambiamento che sta investendo la nostra società.
Per far fronte a questa necessità il BIM (Building Information Modeling), che su termini quali collaborazione a distanza, condivisione delle informazioni, interoperabilità e standard digitali poggia la sua “costruzione” è lo strumento di lavoro idoneo in grado di aiutare gli operatori ad avviare il processo di revisione e di riconfigurazione in senso digitale dell’intera filiera delle costruzioni.
L’introduzione sistematica della metodologia BIM consentirà al settore delle costruzioni, tuttora privo ai livelli istituzionali, al Governo come in Parlamento, di una strategia industriale e di una road map che indichi in maniera chiara e inequivocabile la digitalizzazione come l’unica strada percorribile per diminuire il gap competitivo nei confronti degli altri settori produttivi, di non rimanere l’ultimo bastione analogico dell’economia nazionale.
Sarebbe quindi fortemente auspicabile che parte degli stanziamenti mobilitati per combattere il coronavirus e per la successiva ricostruzione economica fossero destinati a investimenti urgenti per stimolare l’Innovazione, specialmente proteggendo e aiutando a crescere le micro/piccole e medie imprese (PMI) vitali per il nostro tessuto produttivo, protagoniste indiscusse di Open Innovation ma minacciate dagli sconvolgimenti del Covid-19 e dai rischi di esistenza stessa per via delle posizioni dominanti dei grandi gruppi che sopravviveranno.
ASSOBIM intende mettere in campo azioni di stimolo istituzionale per promuovere l’Innovazione in azioni concrete di Governo, a partire dalla corretta e puntuale applicazione del Decreto 560 per arrivare a proposte mirate per utilizzare parte degli stanziamenti del Covid-19 per incentivare l’innovazione e accelerare la ripresa dello sviluppo economico del Paese. E' fondamentale in questo frangente che lo Stato assuma soprattutto il ruolo di committente di infrastrutture fondamentali per modernizzare il Paese e che la loro realizzazione debba essere un'occasione colta in pieno per la digitalizzazione dei processi di progettazione e costruzione di tutta la filiera.
Nella foto, Adriano Castagnone, presidente di ASSOBIM.
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