Il rapporto Federcostruzioni presentato durate il SAIE 2024
17/10/2024
Pubblicato da Redazione
Nel 2023 si conferma la ripresa nella filiera delle costruzioni. Nel Rapporto Federcostruzioni, presentato durante l’evento inaugurale di SAIE - La Fiera delle Costruzioni: progettazione, edilizia, impianti, tenutasi a BolognaFiere fino al 12 ottobre scorso, sono emersi i numeri positivi del 2023.
La produzione della filiera italiana delle costruzioni ha infatti toccato quota €624 miliardi, in aumento di €44 miliardi (+6,9% in valori correnti; +4,2% al netto dell’inflazione settoriale) rispetto al 2022, che a sua volta aveva registrato una buona crescita. Tra il 2021 e il 2022 la filiera delle costruzioni è stata fondamentale per la ripartenza dell’economia italiana, arrivando a contribuire per quasi la metà, secondo stime governative, alla crescita del PIL nazionale. Nel 2023 bene soprattutto i comparti delle costruzioni in senso stretto, delle macchine edili, dei servizi di ingegneria e dei prodotti in legno. L’andamento positivo del 2023 è confermato anche dall’occupazione, cresciuta di 76.000 unità (+2,5%). In tutto, i lavoratori collegati al sistema delle costruzioni ammontano a poco più di 3,1 milioni di unità. Positiva anche la bilancia commerciale, che presenta un surplus di +€34 miliardi, a conferma della vocazione all’export di tanti comparti della filiera.
Quali sono i dati previsionali per fine 2024? Secondo Federcostruzioni il bilancio a fine anno non sarà con il segno “+”. È prevista, infatti, una flessione della produzione del -4,4% in termini reali, su cui pesano soprattutto il calo negli investimenti in costruzioni, che secondo ANCE sarà pari al -7,4%, e i costi dell’energia che sono i più alti in Europa (128€/Mw/h). In particolare, secondo Ance, il settore risentirà del mancato apporto della manutenzione straordinaria (-27% su base annua), penalizzata dal venir meno delle specifiche agevolazioni fiscali (cessione del credito). A crescere sarà solo il comparto delle opere pubbliche, in espansione del +20%, grazie soprattutto all’impatto del PNRR.
“I numeri ci dicono che la filiera delle costruzioni è stata determinante per la crescita del Paese. Oggi però ci troviamo con un quadro fortemente incerto per il futuro dettato da squilibri internazionali che rischiano di pesare negativamente sulla crescita economica e sull’export", ha affermato la presidente Federcostruzioni, Paola Marone. "Dobbiamo quindi essere pronti ad affrontare nuove sfide, come quella della transizione ecologica che ci viene lanciata dalla Ue su cui l’industria delle costruzioni avrà un grande ruolo. Ma non possiamo fare tutto da soli, serve una strategia europea che metta le imprese al centro, puntando, con adeguato supporto, a un incremento di produttività, competitività, formazione, ricerca e intervenendo con urgenza sul costo dell’energia, che è particolarmente penalizzante. Sull’energia si giocherà, infatti, la sfida competitiva del prossimo decennio, per questo occorre una visione di lungo periodo che metta insieme la ricerca sull’efficientamento e la sostituzione dei combustibili fossili con energia rinnovabile, puntando anche alle possibilità dell’energia nucleare di ultima generazione”.
“Il Saie è tradizionalmente un momento di condivisione e confronto per tutto il nostro settore e oggi ci troviamo insieme a ragionare sulle scelte e le prospettive per i prossimi mesi, con numeri ancora positivi ma non poche preoccupazioni per il futuro", ha dichiarato la presidente ANCE, Federica Brancaccio. "Ci auguriamo che con la prossima manovra di bilancio non si apra una stagione di tagli e rigore che andrebbe a penalizzare, come già accaduto in passato, proprio gli investimenti nelle infrastrutture e nella manutenzione del territorio, indispensabili per sanare le fragilità del Paese. Serve inoltre un grande sforzo sul Pnrr, garantendo alle imprese che siano pagate nei tempi previsti e con prezzi congrui. E poi dopo tante polemiche sui bonus edilizi bisogna finalmente sedersi a un tavolo e pensare una misura strutturale che accompagni le famiglie nella riqualificazione energetica e sismica del patrimonio immobiliare”.
“A seguito della pandemia il settore delle costruzioni si è confermato centrale per il rilancio della nostra economia, facendo ripartire tante filiere e tanto lavoro e spingendo poi con i superbonus la crescita del PIL fino a tutto il 2023", ha detto Vincenzo Colla, Assessore allo sviluppo economico Regione Emilia-Romagna. "Ora è il momento di strutturare l’intero settore seguendo la direzione green tracciata dall’Europa. Queste filiere saranno centrali anche in Emilia-Romagna per i lavori di riqualificazione, ristrutturazione, efficientamento, sicurezza degli edifici, per la messa in sicurezza del territorio, per l’adeguamento e potenziamento delle infrastrutture, per il passaggio alle fonti di energia rinnovabile. Come Regione abbiamo cominciato ad accompagnare questo cambiamento e siamo determinati a proseguire nella direzione indicata attraverso il sostegno agli investimenti in sostenibilità e digitalizzazione, alla ricerca e, a monte, alla formazione delle nuove competenze, fondamentali per far crescere le nostre imprese e creare buona occupazione”.
“Un'occasione importante per sottolineare la centralità del settore delle costruzioni sulla crescita economica del Paese”, ha affermato Rosa Grimaldi, delegata del Sindaco di Bologna alla promozione economica. "È un ambito dove c’è spazio di crescita per innovazioni di prodotto e di processo, che sono leve importanti per le imprese dell’area metropolitana bolognese impegnate in edilizia sostenibile e uso di tecnologie innovative”.
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