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Revoc di Benninghoven dimostra il suo valore "sul campo"
01/11/2024
Pubblicato da Ettore Zanatta
L’impianto Benninghoven del tipo TBA, anno di costruzione 2007, si trova sull’area di una cava di basalto e produce ogni anno da 80.000 a 100.000 t di pregiato conglomerato per la costruzione di strade e vie. Per poter produrre l’asfalto in modo ancora più sostenibile in futuro il gestore dell’impianto ha deciso di installare a posteriori il catalizzatore per impianti di miscelazione asfalto. “Abbiamo deciso di scegliere Revoc perché con il sistema abbiamo la certezza di rispettare i limiti relativi alle emissioni di carbonio totali (Ctot) anche in presenza di un’aggiunta importante di materiale riciclato”, spiega Peter Bach, amministratore di WWA Westerwald Asphalt.
Grazie alla tecnologia brevettata e futuribile il gestore è ora in grado di aumentare la quota di aggiunta di materiale riciclato massima dal precedente 30%–40% al 50% e allo stesso tempo di ridurre le emissioni Ctot di oltre il 50%. Le prime esperienze pratiche sono state molto positive. Per i produttori di asfalto è importante anche il fatto che l’uso di questo sistema equivale a una messa in sicurezza a lungo termine della sede di un impianto. La produzione di asfalto sostenibile viene determinata da due aspetti: da un lato si tratta di aumentare la quota di aggiunta di materiale riciclato, per proteggere le risorse e riutilizzare in modo sensato i materiali usati. Maggiore è il tasso di aggiunta di materiale riciclato, minore sarà il bitume fresco necessario, come minore sarà l’impronta CO₂. Inoltre, devono essere obbligatoriamente rispettati i severi valori limite Ctot previsti dal regolamento TA-Luft vigente in Germania, pari a <50 mg/m³.
L’asfalto può essere già aggiunto in modo sicuro al processo di produzione attraverso tecnologie di riciclaggio a freddo o a caldo, ma in questi casi le emissioni di carbonio totali sono maggiori. In questo modo durante il riscaldamento dell’asfalto vecchio si volatilizza una parte delle concentrazioni di COV dal bitume contenuto nel materiale riciclato. I componenti organici volatili presentano un maggiore potenziale di riscaldamento globale rispetto alla CO₂ e in concentrazioni elevate sono nocivi per la salute.
Risolvere questo “conflitto di interessi”, che prevede di raggiungere percentuali elevati di asfalto vecchio riciclato agendo in modo comunque sostenibile, era in passato qualcosa di pressoché impossibile. Grazie al sistema Revoc altamente performante si riescono a integrare entrambi gli aspetti: ridurre le emissioni di carbonio totale, ovvero di COV, del 50% e ottenere percentuali di materiale riciclato superiori fino al 60%.
Il sistema funziona come un catalizzatore. I fumi che si creano nel mescolatore dell’impianto per l’asfalto vengono aspirati direttamente nel punto in cui vengono generati e vengono convogliati nel sistema Revoc per il post-trattamento termico. Grazie alla riduzione delle emissioni, il gestore dell’impianto può aggiungere più materiale riciclato al processo di miscelazione, senza superare i valori limite. Grazie all’impiego ridotto di materie prime primarie, vengono risparmiate le risorse e vengono anche ridotti i costi.
L’intero progetto è stato seguito con attenzione fin dall’inizio, direttamente sul posto, al telefono o tramite la manutenzione a distanza. Della consulenza hanno fatto parte soprattutto le misurazioni regolari dei valori di emissione e le regolazioni di precisione connesse dell’impianto. Il risultato ha superato nettamente le attese in fatto di riduzione delle emissioni ed è stato ripetutamente confermato dalle misurazioni esterne.
Aumento delle prestazioni dell’impianto, elevate percentuali di materiale riciclato aggiunto e riduzione delle emissioni: anche gli impianti datati che vengono ammodernati con il sistema Revoc quale soluzione Retrofit sono pronti per affrontare le sfide del futuro. Il sistema è concepito in modo tale da poter offrire dei vantaggi anche agli impianti datati di altri produttori.
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