Investimenti pubblicitari: ecco come risparmiare
03/04/2020
Pubblicato da Redazione
Con il Decreto “Cura Italia” il "Bonus pubblicità" viene stabilito al 30% sull’intero investimento 2020 e non solo sulla parte incrementale rispetto all’anno precedente.
Il decreto “Cura Italia” emanato dal Governo Conte il 17 marzo 2020 per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, introduce anche una serie di modifiche al cosiddetto “Bonus pubblicità” emanato nel 2018 che fissava un credito d’imposta pari al 75% sul valore incrementale degli investimenti pubblicitari effettuati sugli stessi mezzi d’informazione nell’anno precedente.
Esempio versione precedente: L’azienda X ha investito in pubblicità 10.000€ per l’anno 2019 con un incremento di 500€ rispetto all’anno precedente. Il credito d’imposta del 75% si applica per i soli 500€, quindi è di 375€.
Nella versione 2020 introdotta dal decreto “Cura Italia”, il "Bonus pubblicità" viene stabilito nella misura del 30% sull’intero investimento 2020 e non solo sulla parte incrementale rispetto all’anno precedente, a condizione che gli investimenti siano superiori di almeno l’1% rispetto all’anno prima.
Esempio versione 2020: L’azienda Y ha investito in pubblicità 10.000€ per l’anno 2020 con un incremento di 500€ rispetto all’anno precedente. Il credito d’imposta del 30 % si applica per tutti i 10.000€, quindi è di 3.000€.
Il limite massimo di spesa è previsto per 27,5 milioni di euro. Il diritto all’agevolazione resta condizionato al fatto che gli investimenti siano incrementali di almeno l’1% rispetto all’anno prima.
C'è un differimento di 6 mesi del periodo di invio della comunicazione telematica di accesso al credito. Le nuove domande, dunque, eccezionalmente per quest’anno potranno essere presentate dal 1 al 30 settembre 2020 e si andranno ad aggiungere a quelle già presentate tra il 1 ed il 31 marzo 2020, che rimangono valide.
A chi è rivolto il bonus pubblicità
• Imprese (piccole, medie e grandi)
• Lavoratori autonomi
• Enti non commerciali
Cosa finanzia
• Investimenti in campagne pubblicitarie sulla stampa, quotidiana e periodica -anche online- sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali
Cosa non finanzia
• Inserzioni pubblicitarie su motori di ricerca e su social
• Televendite, servizi di pronostici, giochi e scommesse
Su quali testate si può fare
Gli investimenti devono essere effettuati su giornali ed emittenti edite da imprese titolari di testate giornalistiche iscritte presso il competente Tribunale, ovvero presso il ROC - Registro degli Operatori di Comunicazione, e dotate in ogni caso della figura del Direttore responsabile.
I soggetti ammessi possono utilizzare il credito d’imposta, a decorrere dal quinto giorno lavorativo successivo alla pubblicazione del provvedimento di ammissione, in compensazione da effettuare con il modello F24 attraverso i canali telematici dell’Agenzia delle entrate. Se la somma supera i 150mila euro, bisogna invece attendere la comunicazione individuale di abilitazione.
Per maggiori informazioni contattateci: info@capoversoeditrice.it
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