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Una perforatrice Casagrande PG185 sulla AV/AC Napoli-Bari

21/10/2024

Pubblicato da Ettore Zanatta

  • Una perforatrice Casagrande PG185 sulla AV/AC Napoli-Bari
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È stato inaugurato la scorsa primavera l’ultimo cantiere nel beneventano che permetterà, entro il 2027, di viaggiare tra Napoli e Bari in 2 ore e 40 minuti. Protagonista “sul campo” una perforatrice per consolidamento di tunnel Casagrande PG185.

 

Sono partiti lo scorso marzo i lavori di scavo delle gallerie tra Telese e Vitulano, ultimo tassello per il completamento della nuova linea Alta Velocità/Alta Capacità Napoli-Bari di RFI, che sarà completata entro il 2027 ma che già entro il 2024 consentirà di viaggiare tra i due capoluoghi in 2 ore e 40 minuti e fino a 250 km/h. Si tratta di un’importante infrastruttura, questa, parte integrante del Corridoio ferroviario europeo TEN-T Scandinavia-Mediterraneo che renderà più rapido il collegamento tra il Tirreno e l’Adriatico, migliorando le connessioni della Puglia e delle province campane più interne con la linea Milano-Roma-Napoli.

 

Dentro il progetto

La progettazione della nuova linea e la direzione dei lavori sono a cura di Italferr, società del Gruppo FS che - insieme alla stessa RFI e ad Anas - fa parte del Polo Infrastrutture. L’investimento complessivo dell’opera è di 5,7 miliardi di euro, finanziati anche con le disponibilità del Pnrr; i lavori di questo specifico lotto sono di 470 milioni di euro e sono stati affidati da RFI al Consorzio Telese Scarl, che riunisce le imprese Ghella, Itinera, Salcef e Coget Impianti.  Alla cerimonia di avvio dello scavo hanno presenziato Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Tullio Ferrante, sottosegretario del MIT, Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, Roberto Pagone, commissario straordinario dell’opera, Vera Fiorani, amministratrice delegata di RFI, e Paolo Bernardini, presidente di Telese Scarl. 

L’inaugurazione della prima tappa al Centro Sud del progetto “Cantieri Parlanti” è stata un’occasione per “raccontare” le grandi opere in maniera semplice e trasparente, evidenziando i vantaggi di quest’opera nella fattispecie e fornendo dati aggiornati sull’avanzamento dei lavori. Speciali iniziative stanno inoltre permettendo di trasformare i cantieri in veri hub di comunicazione, aperti al pubblico esterno (cittadini, associazioni, studenti, eccetera) per favorire momenti di confronto. Gli interventi di scavo delle gallerie prevedono l’impiego a regime di circa 400 lavoratori su turni di 24 ore, tutti i giorni della settimana. Da un punto di vista di ricaduta sul territorio, tra ingegneri, tecnici e operai l’opera vede l’impiego di oltre 5.000 persone, con il coinvolgimento di circa 2.000 imprese tra fornitori e subfornitori. Il nuovo tracciato – che si sviluppa in parte in variante e in parte in affiancamento - prevede il raddoppio della linea storica tra Frasso Telesino e Vitulano, due comuni del beneventano distanti circa 30 km tra loro; saranno realizzate anche quattro nuove fermate (Amorosi, Solopaca, San Lorenzo e Ponte Casalduni) e si eseguirà il rifacimento di quella esistente di Telese. In generale, la gestione commissariale dell’opera Napoli-Bari - la prima infrastruttura “sostenibile” certificata con il Protocollo Envision in Europa e prima linea ferroviaria a ottenere questo riconoscimento a livello mondiale - ha consentito un’accelerazione dei lavori che da agosto 2023 ha avviato tutti i cantieri previsti. Due interventi dell’itinerario si sono già completati nel 2017: il nodo di interscambio di Napoli Afragola e il lotto Bovino-Cervaro.

 

La perforatrice Casagrande PG185

L’esigenza di utilizzare delle macchine e delle attrezzature specifiche per infilaggi in tunnel ha spinto Casagrande (Fontanafredda – PN), in collaborazione con delle imprese specializzate in questo settore, a progettare e sviluppare delle soluzioni che consentano di praticare dei fori perfettamente allineati, in modo rapido ed economico. Per l’esecuzione delle opere in oggetto, in particolare, è stata utilizzata in cantiere la perforatrice Casagrande PG185: si tratta di una macchina operatrice il cui braccio consente il trattamento della sezione completa della galleria. La struttura consiste in un maneggevole carro base, in una torretta montata su ralla a 360° e in un mast di 24 m con corsa utile di 18 m (che può arrivare a 24 m con prolunga tralicciata per il trattamento a getto), sostenuto da due colonne telescopiche che gil permettono un angolo d’inclinazione tale da essere allineato con il tunnel. L’articolazione del mast, appositamente progettata per eseguire consolidamenti longitudinali in galleria, è composta da una coppia di colonne telescopiche montate su supporti rotanti per mezzo di motoriduttori con possibilità di rotazione di ±105°. La testa di rotazione può essere allestita con trascinatore con girevole posteriore di adduzione acqua/aria, martello idraulico esterno e mandrino idraulico tipo P114 per applicazioni jet-grouting. Leggero e compatto, la perforatrice PG185 lavora con facilità in spazi ristretti o al disotto delle casseforme senza bisogno di particolari movimentazioni del mast.

 

Gli stabilizzatori, montati su bracci incernierati per permetterne il ripiegamento in fase di trasporto, sono utilizzabili in modalità “base” oppure “allungati”, che consentono il sollevamento della macchina di 1.500 mm dal piano di appoggio, ad esempio in presenza di gallerie più grandi. I due posizionatori Casagrande PG18 consegnati in questo cantiere alle maestranze sono dotati di doppia motorizzazione, diesel a 186 kW ed elettrica a 132 kW, essenziale in galleria. La sua estrema compattezza consente alla PG185 di raggiungere e forare le parti centrali del fronte senza bisogno di particolari e complicate manovre del carro base che, una volta piazzato e stabilizzato, è in grado di coprire un vasto range di scavo.

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