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MB Crusher: le referenze nel settore scavi e canalizzazioni

14/10/2019

Pubblicato da Redazione

  • MB Crusher: le referenze nel settore scavi e canalizzazioni
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Da più di vent’anni MB Crusher lavora a fianco delle imprese che in tutto il mondo si occupano di scavi e canalizzazioni per la posa di gasdotti, acquedotti, reti elettriche, telefoniche, condotte per fibre ottiche e per le recenti energie rinnovabili: forte dello spirito innovativo che la connota, l’azienda italiana ha rivoluzionato i macchinari per trasformare i punti di debolezza dell’intero settore in vantaggi competitivi, anche per l’ambiente. 

MB Crusher ha saputo guardare da un diverso punto di vista ovvero quello delle imprese e delle loro difficoltà nell’affrontare le grandi sfide del secolo che riguardano soprattutto il contenimento dei costi e dei tempi, la movimentazione di materiali e mezzi, le ricadute sull’ambiente, la sicurezza della manodopera e del cittadino. Non per nulla, la mission MB Crusher è sempre stata quella di ideare e costruire macchinari per agevolare il lavoro dei cantieri, come quelli di scavo e canalizzazione, per renderli autonomi e profittevoli tutelando al tempo stesso territori e abitanti, oggi obiettivi imprescindibili.

L’intero settore è infatti al centro di una trasformazione che si svolge su scenari globali e ciò che conta è essere player attivi, sia per redditività che per attenzione all’ambiente, come dimostrano i clienti che hanno trovato nei macchinari MB Crusher le soluzioni più giuste, innovative e remunerative, nonostante condizioni di lavoro spesso estreme.

Una delle necessità principali delle imprese di scavo e canalizzazione è quella di lavorare i materiali di risulta il più vicino possibile al cantiere e riutilizzarli per coprire la trincea una volta posate le tubature. Fino a oggi, le uniche soluzioni sono stati grandi impianti di frantumazione e vagliatura da raggiungere con camion in entrata, carichi di materiale di scavo, e in uscita con il materiale vagliato. Vale a dire maggior traffico di  mezzi pesanti, maggiori emissioni, maggior consumo del manto stradale, maggior impatto sulla zona e le persone, maggiori costi. In presenza di cantieri isolati e giganteschi, gli impianti vengono a volte installati il più vicino possibile ai cantieri, ma la movimentazione di mezzi e materiali c’è comunque. 

Tutt’altra logica presentano i macchinari MB Crusher: sono stati ideati e brevettati dei frantoi potenti e portatili e delle selezionatrici mobili e duttili. L’idea innovativa di partenza è stata far entrare la soluzione direttamente in cantiere senza portare il materiale fuori. La tecnologia ha fatto il resto: i macchinari MB si montano tutti con facilità direttamente sugli escavatori già presenti sullo scavo e agiscono sul posto.

MB Crusher assicura operatività immediata e autonomia anche per quanto riguarda la manutenzione, estremamente facilitata.

Le benne frantoio MB Crusher raccolgono il materiale estratto dallo scavo e lo lavorano riducendolo di pezzatura, le benne vaglianti MB Crusher lo selezionano affinché venga immediatamente riutilizzato per ricoprire la canalizzazione. Tutto in cantiere, senza necessità di altri mezzi, né di molto spazio di manovra. Con un  sicuro ritorno di redditività.

Pensiamo ai vantaggi di questa logica per i cantieri in zone desertiche o nei sovraffollati centri cittadini, per la costruzione di canalizzazioni in zone impervie senza strade d’accesso, nei lavori comunali di estrema precisione e con vincoli importanti oppure lungo le arterie stradali che non si possono chiudere al traffico.

Ad esempio, Vaca Muerta nella Patagonia argentina, un giacimento di idrocarburi non convenzionali (shale oil e shale gas), stimati in 16,2 miliardi di barili di petrolio e 308 trilioni di metri cubi di gas. Le imprese impegnate negli scavi degli 590 chilometri di gasdotto già realizzato (dei previsti 1100 totali) hanno trovato nei macchinari MB Crusher le caratteristiche vincenti per questo enorme cantiere a cielo aperto, situato in area desertica non servita da rete stradale. Il frantoio BF90.3 e la benna vagliante MB-S18 hanno accompagnato tutti i chilometri di scavo riducendo drasticamente il tempo di realizzazione e abbattendo i costi di trasporto.

Il rispetto della natura del luogo è un altro tema delicato e importante ai giorni d’oggi al quale l’attivo reparto Ricerca&Sviluppo ha dedicato molte risorse. “Quello che MB Crusher propone - afferma Diego Azzolin, responsabile di produzione - ben si sposa con la priorità di mantenere il più possibile inalterato l’equilibrio del territorio: è infatti lo stesso materiale di scavo ad essere riutilizzato per il successivo riempimento. Questo rispetto è stato esteso anche alle città e agli abitanti, che spesso subiscono seri disagi come polveri, vibrazioni e chiusure delle strade abituali per mesi.”

Immaginiamo ad esempio di dover demolire il manto stradale per posare nuove tubature dell’acqua vicino alle case, magari in una zona turistica come Torbole sul Lago di Garda in Italia, dove l’inquinamento acustico non è tollerabile, né tantomeno polveri, vibrazioni e passaggio continuo di camion e dove non sia possibile bloccare il traffico. La soluzione perfetta si è dimostrata la benna frantoio MB BF70.2 S4: compatta e potente può ridurre il materiale a 0-30 mm lavorandolo a pochi metri dallo scavo così da riempirlo, subito dopo la posa dei tubi, in assenza di polveri, rumori e vibrazioni. 

Questa capacità di creare macchinari che rivoluzionano e avvantaggiano i cantieri ha dato vita anche ad una nuova generazione di frese. Le frese MB Crusher sono le uniche al mondo in grado di gestire in modo differenziato la forza dei due tamburi in base alla tenacità del materiale (Direct Drive Twin Motor System), inoltre grazie al Power Boost moltiplicano la potenza della testa fresante e con il sistema No Torsion riducono lo stress trasversale e quindi l’usura e la necessità di manutenzione.

Ad esempio, la fresa MB-R900 è stata scelta proprio per le sue caratteristiche per scavare una trincea in prossimità del ponte che collega Buda e Pest, necessaria a posare un condotto per l’acqua calda. 

Per ridurre tempi e costi le teste fresanti sono facilmente sostituibili in loco in meno di un’ora, senza l’intervento di tecnici specializzati. Montate sull’escavatore offrono precisione di taglio, mantenimento della profondità di scavo, riduzione degli scarti. La dotazione comprende tre kit fondamentali: di riduzione delle alte temperature, di rotazione del corpo fresa direttamente dalla cabina, di nebulizzatore e copertura tamburo per contrastare le polveri in zone abitate o ambienti chiusi. 

Un altro caso interessante è il grande progetto per la costruzione del gasdotto boliviano Sucre-Potosì: 4000 metri di altitudine, aria rarefatta, strade insufficienti, terreno formato da roccia e granito, molto duro da fresare ma al contempo di diverse durezze, temperature che scendono fino a meno 8 gradi sotto zero. La soluzione si è rivelata la fresa MB-R800. Il cantiere ha ottenuto maggior autonomia, minori sprechi e crescita della redditività. 

Ma anche nel cuore dell’Europa, per un’arteria molto trafficata, che porta da Parigi verso il mare e che chiusa avrebbe provocato gravi disagi e intasamenti, la fresa MB-R700 si è rivelata vincente. I lavori di sviluppo dell’acquedotto sono stati fatti senza chiudere al traffico la strada grazie alla velocità di esecuzione, alla perfezione di taglio e all’assenza di vibrazioni e polveri. Minori costi di gestione hanno completato il successo.

E per i lavori subacquei? Un esempio tra tutti: la fresa MB-R700 ha fresato roccia e calcestruzzo a ben un metro e mezzo di profondità nel letto del fiume Elba in Germania. Nel rimuovere alcune sezioni di un ponte e parte del fondo del fiume, la fresa MB Crusher ha assicurato precisione, sicurezza per gli impianti idraulici e meccanici completamente immersi nell’acqua, velocità e maneggevolezza. 

L’agilità e la potenza dei macchinari MB Crusher oltre ad essere un risparmio può diventare anche un’ulteriore fonte di reddito. Ad esempio, nella costruzione dei 692 chilometri di gasdotto che collega Azerbaijan, Georgia e Turchia, e che si amplierà successivamente a Grecia e Italia, tredici benne vaglianti MB-S18 S3 (di terza generazione) hanno lavorato instancabili al materiale lungo tutto lo scavo ottenendo una vantaggiosa selezione, grazie ai pannelli modulari intercambiabili che permettono una rapida ed efficace gestione della pezzatura. Non solo vantaggi quindi, ma anche un possibile introito legato all’eventuale vendita del materiale selezionato. 

L’evoluzione non finisce qui perché MB Crusher è presente anche a fianco delle aziende che lavorano per la diffusione di energie rinnovabili. Recentemente l’azienda italiana è stata coinvolta nel progetto pilota Wahle-Mecklar che prevede l’interramento dei cavi d’alta tensione allo scopo di aumentare capacità, sicurezza e stabilità di approvvigionamento della rete elettrica in Germania. Fino a oggi sono stati necessari scavi enormi.

“Siamo orgogliosi di partecipare a questo progetto - conclude Azzolin - che utilizzerà invece un processo definito ground-friendly ovvero che riduce al minino lo scavo e conserva lo stesso terreno per minimizzare l’impatto sull’ambiente. La benna selezionatrice MB-HDS è stata scelta per selezionare il terreno direttamente sulla canalizzazione stessa. Un passo avanti e un insegnamento per tutto il settore.”

Il futuro dipende dalla distribuzione delle fonti energetiche, soprattutto rinnovabili, ma le opere di realizzazione devono comprendere anche un miglioramento del lavoro delle imprese di scavo unito alla drastica diminuzione degli sprechi e alla tutela dell’ambiente. Obiettivi ai quali MB Crusher risponde da sempre con la propria missione e la più ampia gamma di macchinari al mondo.

 

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