Mercato: prospettive 2023 in uno scenario di incertezza
04/04/2023
Pubblicato da Redazione
Negli ultimi sei mesi ci sono stati cambiamenti significativi in Europa che hanno avuto un impatto sull’economia in generale e, quindi, anche sul mercato delle costruzioni. Di conseguenza, le prospettive non sono molto più rosee rispetto a quanto si è registrato negli ultimi anni. In questo contesto economico e geopolitico molto impegnativo il mercato europeo delle macchine e attrezzature per le costruzioni ha mostrato segnali di crescita stabile, che ora però potrebbero conoscere un biennio di stasi.
Il 2022 è stato l'anno della resilienza e della forza, ma quali sono le prospettive per il 2023? A questa risposta ha risposto il Cece (Committee for European Construction Equipment) con i “numeri” diffusi a inizio di marzo. Il documento contiene un'approfondita analisi della situazione macroeconomica in Europa, approfondimenti sui principali settori applicativi come l'edilizia, l'estrazione mineraria e il noleggio e un focus sulle performance di vendita di macchinari e attrezzature. Quanto al 2022, il rapporto lo definisce un anno in cui il comparto ha dimostrato “resilienza e forza” in risposta alle interruzioni della catena di approvvigionamento, all’inflazione elevata e alla guerra in Europa. L'aggressione della Russia all’Ucraina ha avuto un profondo impatto sull'economia europea in termini di sicurezza energetica e di prezzi. Per il settore delle costruzioni la Russia è un importante mercato di esportazione, ma come mostrano i dati, il calo del 40% delle vendite in Russia è stato ampiamente sostituito da altri flussi commerciali. Se non ci fosse stato questo calo le vendite complessive di macchine movimento terra in Europa sarebbero addirittura aumentate del 3%.
I numeri del 2022
La resilienza del settore delle macchine movimento terra e per la cantieristica in genere continua a essere notevole, nonostante lo scenario di inflazione, continue interruzioni della catena di approvvigionamento e preoccupazioni per l'economia mondiale. Ciò si riflette anche nella percezione degli operatori del settore: l'indagine sul clima del Business Barometer del CECE mostra che la fiducia del comparto è scesa moderatamente nel corso dell'anno a causa delle ricadute economiche della guerra in Ucraina, ma si è ripresa a novembre dopo la fiera Bauma andata in scena in Germania, a Monaco di Baviera.
Le vendite del 2022 in Europa sono state praticamente agli stessi livelli dell'anno precedente e hanno registrato solo un calo minimo dello 0,6%. Ciò dimostra la stabilità della domanda in Europa: senza le continue interruzioni della catena di approvvigionamento il mercato avrebbe assistito a un altro anno di crescita. Considerando le ricadute economiche della guerra il quadro del mercato europeo risulta quindi positivo. Le vendite in Europa - esclusa la Russia, dove il mercato è diminuito del 37% a causa delle sanzioni occidentali - sono aumentate di quasi il 3% nel 2022.
Anche i sottosegmenti hanno registrato risultati piuttosto omogenei, con solo lievi rialzi e cali: le macchine stradali hanno registrato un aumento delle vendite dell'1%, mentre le vendite di gru a torre sono rimaste invariate; le macchine per calcestruzzo e le macchine movimento terra hanno registrato cali rispettivamente dell'1% e del 2%; le macchine leggere e compatte con -0,5% hanno ottenuto risultati leggermente migliori rispetto al segmento delle macchine pesanti, che registra un -2%.
Le differenze regionali non sono state particolarmente significative, poiché la maggior parte delle principali aree di mercato ha registrato tassi di crescita o declino molto ridotti. L'Europa meridionale fa eccezione in positivo con una crescita delle vendite del 12%. Turchia e Russia sono stati i due Paesi che hanno registrato i “picchi” positivi e negativi, con quasi il 40%, rispettivamente, di crescita e di calo.
Le prospettive per il 2023
Circa il 60% dei produttori europei di macchine e attrezzature per la cantieristica riferisce di un portafoglio ordini superiore a quattro mesi. Ciò conferma che almeno la prima metà del 2023 è “sicura” per quanto riguarda l'utilizzo della capacità produttiva e lo scenario di vendita.
Per la seconda metà dell'anno i tassi di interesse più elevati utilizzati per abbassare l'inflazione in Europa potrebbero pesare fortemente sulle prospettive del settore edile, in particolare del segmento dell'edilizia residenziale. Ciò potrebbe incidere sulle vendite di apparecchiature. Anche l'inflazione dovrebbe calare gradualmente. Allo stesso modo, il settore del giardinaggio e del paesaggio vedrà probabilmente una domanda più debole dopo molti anni di boom.
L'ingegneria civile, d'altra parte, beneficerà probabilmente ancora di programmi di investimento pubblico in molti mercati europei. Tuttavia, a causa della domanda complessivamente contenuta, l'attività economica rimarrà stabile e la crescita del PIL raggiungerà lo 0,3% nel 2023 sia nell'UE che nell'area dell'euro nel suo insieme.
“Nel 2022 le condizioni economiche generali sono cambiate completamente rispetto all'anno precedente. In questo contesto è notevole che l'industria delle macchine movimento terra stia andando così bene, anche grazie al portafoglio ordini pieno. Anche se l'inflazione rallenterà come previsto gli aumenti dei tassi di interesse della BCE e le difficoltà della catena di approvvigionamento sono destinati a durare", ha commentato Alexandre Marchetta, presidente del Cece. "La situazione è tutt'altro che normale e dobbiamo usare tutte le nostre forze per superare gli ostacoli che si presentano sul nostro cammino”.
Il mercato italiano
L'Italia arriva da due anni di forte crescita della produzione: +12,1% nel 2021, trainata anche dai sussidi UE, e un 2022 eccezionale per il settore delle costruzioni, con livelli di attività vicini al picco raggiunto nel 2007. Il mercato delle costruzioni ha beneficiato di importanti risorse private, come i risparmi accumulati da famiglie e imprese sia nel 2020 e 2021 e di ingenti risorse pubbliche (incentivi fiscali come il Superbonus e Fondi del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza). Tuttavia, nel 2023 è prevista un'inversione di tendenza: oltre all'impennata dei prezzi all'interno del settore, secondo fonti ufficiali nel 2022 le costruzioni costeranno dal 15% al 20% in più rispetto al 2019 e anche l'inflazione ha iniziato a influenzare i prezzi delle case e i livelli della domanda.
Il 2023 sarà un anno di transizione, caratterizzato da un generale rallentamento, ma la crescita complessiva della produzione dovrebbe rimanere positiva allo 0,9%. Ciò è il risultato di performance diversificate tra i vari segmenti, che vanno dal -9% per le riqualificazioni residenziali al +41,7% per le nuove opere pubbliche. Dal 2024 il mercato è previsto in rallentamento: si prevede che gli investimenti totali diminuiranno del 7,1% e le ristrutturazioni residenziali dovrebbero diminuire del 22,6%. Gli incentivi sono stati il motore principale per i lavori di costruzione, ma sono destinati a essere ridotti. Diverso è il discorso per le opere pubbliche, anche se rimane un punto interrogativo sulla realizzazione delle opere sovvenzionate dal Piano nazionale e sulla capacità delle amministrazioni e delle imprese di raggiungere gli obiettivi attesi dall'Unione Europea. Le sfide riguardano non solo la progettazione e l'esecuzione dei lavori, ma anche l'approvvigionamento e il costo dei materiali.
Il punto di vista del CECE
“È tempo di abbracciare la società che cambia”. Con queste parole il presidente Cece Alexandre Marchetta ha aperto il Congresso Cece 2023. Con il titolo “Abbracciare una società che cambia: la diversità nelle costruzioni”, l’evento era dedicato a temi ancora poco maturi nel comparto dell'industria europea delle macchine per le costruzioni: l'inclusione, le differenze culturali e intergenerazionali e il riequilibrio di genere.
Le attuali sfide che il settore delle costruzioni deve affrontare in termini di forza lavoro e talento sono enormi e potenzialmente dirompenti: con oltre 13 milioni di occupati l'età media dei lavoratori è estremamente alta, considerando che il 50% della popolazione attiva andrà in pensione entro il la fine di questo decennio e gli over 60 sono la fascia di età in più rapida crescita nel settore. Il 92% dei lavoratori sono uomini; si stima che le donne ricoprano solo tra l'1% e il 2% delle mansioni manuali nei cantieri e che solo il 10% della forza lavoro nel settore delle costruzioni in Europa abbia 25 anni o meno.
Sull’argomento, una serie di relatori e innovatori internazionali, moderati dal Segretario generale della Cece Riccardo Viaggi, ha tenuto presentazioni stimolanti, sfidando il pubblico a considerare e implementare soluzioni di gestione lungimiranti, necessarie nell'economia di oggi per guidare aziende di successo.
Durante la seconda giornata il Congresso ha esaminato gli attuali sviluppi normativi, economici e tecnologici nel settore delle attrezzature per l'edilizia. Le presentazioni e i dibattiti si sono concentrati sulle prospettive economiche, sul timore di una recessione e sulle sfide poste dall'inflazione e dagli alti tassi di interesse per gli investimenti privati in Europa e negli Stati Uniti. Inoltre, il potenziale di crescita del continente africano è stato discusso soprattutto alla luce dell'iniziativa di investimento Global Gateway dell'UE.
Il Forum Tecnico è stato dedicato alla disponibilità di fonti energetiche alternative nei cantieri. In effetti la transizione energetica è ormai iniziata, con il lancio e la commercializzazione di macchine ibride, a idrogeno ed elettriche. La sfida più urgente per gli utilizzatori di macchine e proprietari di flotte è la fornitura regolare di energie alternative a prezzi ragionevoli.
Italia in crescita ma con rallentamento
Nell’arco 2022, 25.923 macchine per costruzioni sono state immesse sul mercato italiano, con una crescita del 18% rispetto all’anno precedente. Nello specifico, le macchine movimento terra vendute nel 2022 sono 25.121 unità (+19%) e 802 le macchine stradali (-10%). Questi sono i dati elaborati e diffusi da Unacea sulla base delle vendite dei produttori e degli importatori del settore. Confrontando i numeri del quarto trimestre 2022 con lo stesso periodo del 2021 la crescita del comparto risulta al +12%; il segmento delle macchine movimento terra si mantiene positivo, mentre le macchine stradali registrano un calo.
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