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Scania: sostenibilità e connessione per l'Industria 4.0

02/12/2017

Pubblicato da Redazione

  • Scania: sostenibilità e connessione per l'Industria 4.0
  • Scania: sostenibilità e connessione per l'Industria 4.0

Si è svolto questa settimana, presso l’Hotel Milano Scala, nel capoluogo lombardo, il convegno TForma che ha affrontato i temi più attuali della Logistica 4.0.

Pierluigi Del Viscovo (Fleet&Mobility), Antonio Malvestio (Freight Leaders Council), Marcello Di Caterina (Alis), Rita Caroselli (Assogasliquidi-Federchimica), Claudio Lubatti (ANCI), Giancarlo Perlini (Italscania), moderati da Luca Barassi (Trasportare Oggi) e Pier Luigi Bonora (Il Giornale), hanno affrontato i vari aspetti che condizioneranno la logistica di domani in termini ambientali ed economici.

Su un parco circolante di circa 720.000 veicoli pesanti registrati al 2014, oltre l’80% di essi hanno motorizzazioni ante Euro 4. Non solo, di questi più di 300.000 sono addirittura Euro 0. È evidente che si tratta di una situazione insostenibile, sia dal punto di vista ambientale ma anche da quello economico, dal momento che veicoli di questo tipo sono inefficienti dal punto di vista delle performance su strada e generano costi di manutenzione elevati. Il futuro del trasporto e della logistica deve andare, e per molti versi sta andando, sempre più verso una sostenibilità economica e ambientale. Tutto ciò passa attraverso l’utilizzo di tecnologie di propulsione alternative come il metano, i biocarburanti e l’elettrico, attraverso una connettività dei mezzi e delle infrastrutture sempre più evoluta e, naturalmente, attraverso l’uso delle diverse modalità di trasporto.

Ma la logistica distributiva di domani sarà influenzata anche da altri aspetti: la sempre maggiore diffusione dell’e-commerce (prevista una crescita del 128% entro il 2020), con costi relativi dell’ultimo miglio che pesano del 30% sul totale, l’ingresso di nuovi operatori logistici (Amazon e Uber) che vogliono attaccare un mercato mondiale di oltre 8 miliardi di dollari e, non per ultimo, l’uso dell’intermodalità per rendere più competitivo il costo del trasporto della merce e diminuire naturalmente le emissioni nocive.

Dopo la relazione iniziale di Pier Luigi Del Viscovo che ha sottolineato come le tecnologie di domani sono tutt’altro che scontate e che, ciascuna di esse, viaggia a velocità differenti ed ha orizzonti temporali diversi, il dibattito a cui hanno partecipato Claudio Lubatti, referente dell’ANCI ed esperto di distribuzione e mobilità urbana, Marcello Di Caterina direttore generale di ALIS, Rita Caroselli direttore di Assogasliquidi-Federchimica, Giancarlo Perlini, responsabile marketing di Italscania, ha evidenziato come la Logistica 4.0 prevede una molteplicità di soluzioni e di strade alternative, ciascuna non per forza legata all’altra. Due i capisaldi di uno sviluppo sostenibile: investire sia sul capitale tecnologico che su quello umano. Nel primo caso si parla di carburanti alternativi, ma anche l’utilizzo di un diesel tutt’altro che in declino ma sempre più pulito, nel secondo caso ci si sofferma sulla formazione della nuova categoria di conducenti professionali e sull’evoluzione che il lavoro di questi nuovi operatori della logistica dovrà adottare.

Per ottenere tutto ciò bisogna puntare su meccanismi di incentivazione e non di limitazione. Incentivazione che non per forza significa contributi economici ma, per esempio, anche possibilità di percorrere strade preferenziali o aree a traffico ridotto. Intanto i nuovi carburanti fanno il loro corso e, in soli 18 mesi, la rete distributiva di GNL in Italia è più che raddoppiata, portando a 12 i punti di rifornimento, anche se al momento concentrati nel centro-nord Italia. L’intermodalità, comunque, resta un importante strumento non solo per abbattere le emissioni di CO2, ma anche per rendere più efficiente la gestione delle aziende di trasporto che possono diminuire i costi del trasporto della merce divenendo così più competitivi e anche ottimizzare le ore di lavoro degli autisti che, durante le tratte marittime, risultano a riposo.

Il camion, ad ogni modo, resta il grande protagonista del trasporto e della logistica anche se il camion di oggi non è più quello di ieri e, soprattutto, non è quello che sarà domani.
Già ora i veicoli commerciali sono sempre più connessi (Scania ha oltre 300.000 veicoli connessi in tutto il mondo) e le tecnologie alternative al diesel sono sempre più diffuse. L’LNG in primis (a Ecomondo è stato presentata la nuova serie R LNG con una autonomia di oltre 1.000 km), ma anche l’ibrido e i mezzi pantografati. Per quanto riguarda la connettività, infine, si fanno sempre più strada modalità di guida avveniristiche come la guida autonoma e il platoonig. Non più solo un progetto.

 

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