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Trasporto di calcare nella cava Monte Budellone

06/07/2023

Pubblicato da Ettore Zanatta

  • Trasporto di calcare nella cava Monte Budellone
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Nella cava Monte Budellone di Gavardo, in provincia di Brescia, Fassa sta sfruttando le doti di compattezza ed efficienza di un dumper Perlini DP265WD per trasportare il materiale derivante dall’abbattimento primario all’interno dell’area e per scaricarlo nel fornello realizzato in posizione baricentrica rispetto all’attività estrattiva.

 

Fassa, storica società di Spresiano (TV) che opera fin dal Settecento nel settore della produzione di adesivi, sigillanti e altri ausiliari per l’edilizia, coltiva e gestisce direttamente cave di calcare e gesso utilizzando tecnologie estrattive all’avanguardia e tecniche pensate in funzione del rispetto del territorio, della salute dei lavoratori, del recupero ambientale e del riuso delle aree a fine coltivazione. Coltivazione che può avvenire sia a cielo aperto, per piani orizzontali discendenti, favorendo l’immediato ripristino del versante scavato, sia con camera di frantumazione sotterranea, consentendo la riduzione dei trasporti su gomma. 

Nella coltivazione delle cave di calcare, Fassa ha maturato un’esperienza di oltre 20 anni con la gestione delle diverse tipologie di attività, ma quelle con camera di frantumazione in sotterraneo sono quelle più rappresentative del costante impegno dell’azienda veneta per un razionale sfruttamento dei giacimenti minerari a fronte di un limitato impatto 
sull’ambiente circostante. 

 

È questo, in particolare, il caso della cava Monte Budellone di Gavardo (BS), in esercizio da circa 15 anni, un sito caratterizzato da spazi molto ampi (la superficie è di 200 x 200 m), con fronti lunghi e rettilinei, per la quale è stata autorizzata un’estrazione massima di materiale pari a 3.700.000 m3. Nella fattispecie, l’abbattimento primario del calcare sul fronte di cava è eseguito con metodo tradizionale, mediante l’impiego di esplosivo del tipo “emulsione”, mentre per quanto riguarda il sistema di innesco delle volate viene utilizzato il sistema di detonazione micro-ritardato Nonel. Gli interventi vengono realizzati tramite schemi di tiro tradizionali, operando su maglie da 3 x 3 m, su un’altezza massima del gradone di 12 m, con un consumo specifico di esplosivo pari a circa 250 g/m3. Tutti i brillamenti sono monitorati con un sismografo al fine di tenere sotto costante controllo i livelli di vibrazione indotta dall’uso dell’esplosivo, con particolare attenzione alle vicine zone abitate e, ovviamente, alla galleria e alla camera di frantumazione.

 

“Quella di Gavardo - spiega l’Ing. Alberto Marzano, direttore Lavori Attività Estrattive di Fassa - è una tipica cava di monte, dalla quale estraiamo calcare a elevato titolo di carbonato di calcio. Il metodo di coltivazione adottato è quello a gradoni per piani orizzontali discendenti e per ridurre al minimo l’impatto dell’attività estrattiva sull’ambiente circostante si è scelta la soluzione che prevede l’utilizzo di un fornello. Realizzato con una ‘raise boring machine’, quest’ultimo presenta dimensioni pari a 3,68 m di diametro e 85 m di lunghezza, per un’inclinazione di 70° che consente la discesa agevole del materiale per gravità ed evita eventuali intasamenti. Alla sua base, in sotterraneo, si trova un impianto di frantumazione primaria Metso Minerals da 500 t/h di capacità, collegato all’esterno mediante un nastro trasportatore interamente persistente in una galleria realizzata tramite esplosivo e con dimensioni pari a 6 x 5 m di sezione e 100 m di lunghezza. La realizzazione del fornello, della galleria con camera di frantumazione e dell’impianto in sotterraneo ha trovato il favore delle amministrazioni locali in quanto consente di evitare la presenza di coni di gettito o il trasporto del calcare utilizzando per lunghi tratti dei dumper o degli autocarri - causa di polvere, rumore e inquinamento - tra il fronte di cava e l’impianto di frantumazione. In questo specifico caso, dunque, l’attività estrattiva è organizzata in modo da minimizzare la distanza di trasporto in ogni fase della coltivazione”. 

 

Attività di trasporto che vede qui protagonista - unitamente a un escavatore cingolato Komatsu PC290 NLC dotato di martello demolitore idraulico Montabert V32, una pala gommata Cat 972K e un carro di perforazione Epiroc SmartRoc T35 - un dumper DP265WD fornito a Fassa dalla Industrie Macchine Perlini di Gambellara (VI), società storica oggi parte del Gruppo Cangialeoni, la quale a sua volta si avvale per la distribuzione dei suoi mezzi su tutto il territorio italiano della W.Erre57, dealer di Rimini che si occupa dal 2011 di noleggio, vendita e assistenza di macchine movimento terra, stradali e impianti di frantumazione. Mentre per il trasporto e lo scarico nel fornello del materiale accumulato in prossimità di quest’ultimo viene utilizzata la pala gommata, per la movimentazione di quello demolito nelle aree più distanti viene utilizzato il dumper DP265WD. Una garanzia, questo mezzo, di affidabilità e robustezza, assicurata anche dagli assali Heavy Duty di costruzione Perlini (con riduzione conica centrale, differenziale incorporato, semiassi flottanti e riduzione epicicloidali alle ruote), dalla trasmissione con cambio automatico a comando idraulico Allison 4430ORS (azionato mediante frizioni multidisco e gruppi di riduzione epicicloidali), dai 283 kW di potenza del motore Scania DC09 (5 cilindri, 4 tempi, raffreddato ad acqua) e dal cassone realizzato in acciaio speciale ad alto limite di rottura (1.250 N/mm2), con struttura reticolare a doppia inclinazione, con fondo piatto e capace di contenere fino a 16,3 m3 di materiale.

 

“Perlini è il nostro fornitore di riferimento, per quel che ci riguarda, in tema di dumper”, spiega l’Ing. Alberto Marzano. “Si tratta di un marchio che ha fatto la storia di questi mezzi sia in Italia che nel mondo e nel nostro parco mezzi ne contiamo oggi una decina di unità, tra cui alcune che, seppur ‘datate’, sono tuttora perfettamente funzionanti. Anche se la ‘taglia’ più idonea per le cave in cui operiamo solitamente è quella del DP405WD, abbiamo recentemente acquistato il ‘piccolo’ DP265WD per rispondere a una specifica esigenza: quella di dotarsi di una macchina altamente agile, versatile, con un ingombro ridotto e una larghezza inferiore ai 3 m, in grado di destreggiarsi anche in spazi ristretti, che comunque possono presentarsi all’interno dei nostri siti d’estrazione. Possiamo affermare che questo modello è nato dalla collaborazione tra Fassa e Perlini e che la cava di Monte Budellone – anche grazie alla vicinanza con lo stabilimento produttivo del costruttore – ha rappresentato un palcoscenico ideale per testarne i parametri e le potenzialità”.   

 

Il modello DP265WD, che nella gamma Perlini si affianca alla versione DP405WD citata dall’Ing. Marzano e alle DP705WD e DP905WD, è dunque uno strumento di lavoro ideale sia per le cave di montagna, come in questo caso, che per quelle di pianura, oltre al fatto che - grazie alle sue ridotte dimensioni - può essere movimentato su strada senza scorta e si può spostare da un sito all’altra come avviene con una macchina operatrice convenzionale. “Il dumper DP265WD monta peraltro soluzioni tecnologiche innovative che ci consentono di utilizzarlo nel migliore dei modi all’interno della cava. Tra questi troviamo particolarmente utili la nuova elettronica digitale (le nuove centraline di controllo si interfacciano con un PLC in cabina tramite un sistema CANBus, consentendo di monitorare in tempo reale tutti i parametri del sistema e semplificando la manutenzione ordinaria e straordinaria), il sistema di localizzazione satellitare GPS e di trasmissione dati via GSM/GPRS e quello di pesatura a bordo, che consente di gestire e controllare la produzione e di ridurre le usure del dumper (pneumatici, trasmissione, motore e carrozzeria). Sistemi, questi, conformi alle direttive di legge relative al Piano Nazionale Impresa 4.0”. 

 

Ma il dumper DP265WD conferma in generale le caratteristiche tipiche di tutti gli altri modelli Perlini, come il sistema frenante/retarder con freni in bagno d’olio e le sospensioni oleopneumatiche. L’ottimizzazione della produttività della macchina, inoltre, è supportata dal ridotto consumo di carburante. Il DP265WD impiegato nella cava Monte Budellone è quindi un ulteriore testimonianza di come il marchio Perlini sia (ancora) garanzia di efficienza e di lunga vita operativa, in ambiti operativi gravosi che richiedono qualità, versatilità, efficienza e affidabilità.

 

L’attuale Fassa ha alle spalle una storia imprenditoriale di oltre tre secoli, essendo nata nel 1710. Oggi la storica azienda veneta vanta un’ampia gamma di prodotti ed è presente con 16 stabilimenti in Italia, uno in Portogallo, in Spagna e in Brasile, oltre alle filiali commerciali in Italia, Svizzera, Francia, Spagna e Gran Bretagna, con un organico di oltre 1.700 collaboratori tra dipendenti e forza vendita. Continuando a investire in formazione e ricerca, Fassa offre un sistema integrato di soluzioni per ogni esigenza; inoltre, coltiva e gestisce numerosi siti estrattivi di calcare e gesso. La continua ricerca di materie prime di qualità ha indotto l’azienda ad acquisire, nel 2009, un impianto di frantumazione e macinazione nel bacino marmifero di Botticino (BS), ad esempio, dove la roccia calcarea proveniente dalle cave di pietra ornamentale ha un tenore di carbonato di calcio che arriva anche al 99%. Di rilevante importanza è anche l’impianto produttivo bresciano di Paitone (nella foto), dove viene trasportato il materiale estratto dalla cava Monte Budellone e dov’è stata applicata con successo una delle tecnologie fornite dalla Ma-Estro di Rovereto (TN), il software Q-Portal, che offre la possibilità di interconnettere più impianti di varia natura - come fissi, mobili e macchine operatrici - sotto un unico sistema. 

 

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