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TREVIICOS protagonista nel progetto "North Washington Street Bridge"

11/03/2021

Pubblicato da Redazione

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Dopo più di 100 anni di servizio, il North Washington Street Bridge andrà in pensione e sarà sostituito con un nuovo ponte più moderno e adatto alle esigenze del 21° secolo, con un attraversamento sull'acqua per qualsiasi necessità, a tutto vantaggio delle persone che guidano, vanno in autobus o in bicicletta, a piedi o in barca.

 

TREVIICOS, filiale americana del Gruppo Trevi, sta effettuando i lavori per la realizzazione delle fondazioni dei pozzi perforati a sostegno dei cinque nuovi moli.

 

TREVIICOS è stata selezionata come subappaltatore per eseguire i lavori di fondazione per il progetto North Washington St. Bridge Replacement over the Boston Inner Harbor” di proprietà della MassDOT Highway Division. Le opere di fondazione consistono nell'esecuzione di 40 pozzi perforati del diametro di 1,8 m e presa da roccia del diametro di 1,6 m, con lunghezze che vanno dai 19 ai 30 m. I pozzi perforati sono scavati da cassettoni temporanei installati in corrispondenza dei cinque nuovi pilastri del ponte.

 

Le fondamenta di ciascuna delle cinque pile del ponte sono composte da un totale di otto pali trivellati con ammorsamento (chiudere la morsa) in roccia. La lunghezza di ammorsamento varia da 9,5 a 18 m e attraversa uno strato di deposito glaciale (glacial till) e una argillite con diverso grado di fessurazione. I carichi assiali a compressione di progetto variano da 12.590 a 18.860 kN.

 

Per lo scavo dei pali trivellati viene utilizzata una macchina perforatrice dotata di una trivella tradizionale per l’attraversamento del terreno più superficiale prevalentemente limoso, mentre utensili come trivella, bucket o carotiere da roccia vengono utilizzati per lo scavo nello strato di ammorsamento roccioso. La quota di inizio della roccia competente è determinata dall'ingegnere sulla base sia dei sondaggi che delle osservazioni effettuate sul campo durante lo scavo. Lo scavo viene effettutato all’interno di un tubo metallico di rivestimento permanente, il quale è infisso fino alla quota di inizio dello strato roccioso. Dopodiché, lo scavo prosegue con fluido stabilizzante fino alla quota finale di progetto del palo. Durante lo scavo, il livello del fluido di perforazione viene mantenuto almeno 5' al di sopra del livello dell'acqua che circonda il tubo permanente o 2'-3' al di sotto della parte superiore del tubo. La lunghezza di proiezione del rivestimento oltre il livello dell’acqua è stata determinata tenendo presente la fluttuazione della marea, per mantenere una pressione positiva del fluido di perforazione, e garantire quindi la stabilità del pozzo. Durante il getto di calcestruzzo per mezzo di tubi getto, l'aggiunta di calcestruzzo nel pozzo sposta naturalmente il fluido di perforazione verso l'alto grazie alla differenza di densità dei due fluidi. Il fluido che risale in superficie viene raccolto in apposite vasche di stoccaggio in attesa di un successivo utilizzo.

 

Il materiale di scavo viene scaricato su una chiatta dedicata, attrezzata con misure di contenimento tali da impedire al materiale e al fluido di scavo di riversarsi nelle acque del fiume. Dopo lo scavo e prima dell'installazione della gabbia di armatura e del riempimento con calcestruzzo, il fondo del palo viene ripulito da eventuali detriti o sedimentazione per mezzo della tecnica di airlifting. Per confermare la pulizia e integrità del fondo del palo, una specifica telecamera viene calata nel foro e utilizzata come dispositivo di ispezione per documentare visivamente e meccanicamente lo spessore del sedimento. Il centro del palo e i quattro quadranti (cinque posizioni in totale) vengono ispezionati accuratamente per garantire che lo spessore del sedimento non superi i limiti consentiti dalle specifiche di progetto. Una volta completato, ciascuno palo viene analizzato con il metodo a ultrasuoni Cross-Hole che permette di individuare eventuali difetti lungo il fusto del palo per garantirne quindi l’integrità. 

 

Il progetto è particolarmente impegnativo soprattutto per le difficoltà intrinseche dei lavori marittimi, in particolar modo in zone a clima freddo, che rappresentano sfide in termini di logistica e sicurezza.

 

 

 

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